Zingaretti (PD) apre alla Legalizzazione della Cannabis: “discussione aperta e senza pregiudizi” (ma personalmente rimane contrario)

Il Segretario del Partito Democratico Nicola Zingaretti si espone, sulle pagine dell’Espresso, che ringraziamo per il suo lavoro di approfondimento politico, sulla legalizzazione della Cannabis, pur mantenendo un chiaro atteggiamento proibizionista a livello personale, ma aprendo ad una discussione “senza pregiudizi”.

Sembra cadere “a fagiolo” questa situazione, dato che nei prossimi giorni il Senatore Matteo Mantero (5 Stelle) dovrebbe depositare la proposta collettiva di Riforma Normativa contenuta nel Manifesto per la Cannabis Libera proprio al Senato della Repubblica Italiana, riproponendo a livello nazionale una opportuna e necessaria discussione sociale e politica.

Vedremo come agirà il Partito Democratico, se lascerà possibilità di discussione della proposta e se soprattutto non si arroccherà su posizione idealiste completamente non riconducibili a fatti reali o a situazioni comprovate nel tessuto sociale ed anche attuate efficacemente in altri Stati.

Questa la dichiarazione del Segretario del Partito Democratico:

“Per quanto riguarda la legalizzazione della cannabis è fondamentale garantire due esigenze: salvaguardare la salute delle persone e combattere le organizzazioni criminali. Una cosa è certa: l’attuale regime su entrambi i fronti non sta funzionando. Aumentano i consumi e cresce il volume di affari della criminalità. Ecco perchè auspico che ci sia su questo tema una discussione aperta e senza pregiudizi. Anche se personalmente ho espresso la mia contrarietà alla legalizzazione, soprattutto legata ad un aumento esponenziale dei consumi da parte dei giovani.”

Eppure i dati internazionali dicono tutt’altro, con un netto calo di consumo tra i “giovani” negli Stati dove si è scelta la via della Legalizzazione totale.

Un’indagine statistica del dipartimento per La Salute Pubblica e l’Ambiente dello stato del Colorado (Colorado Gov, 2015), che ha coinvolto 17.000 ragazzi delle scuole medie e superiori, ha registrato un numero di studenti che hanno fatto uso di cannabis nel 2015 minore rispetto alle precedenti indagini del 2009 e del 2011 effettuate nello stesso Stato.

Sempre per quanto riguarda i più giovani, uno studio di Open Society Foundation – che cita altre ricerche – sostiene che il consumo nei Paesi Bassi sia in costante calo tra il 1996 e il 2012, e che nella fascia di età tra i 15 e i 34 anni la media olandese sia in linea con quella europea.

Ulteriori studi come quello pubblicato direttamente dal Dipartimento di Stato per la Salute e i Servizi Sociali di Washington dopo 3 anni dalla legalizzazione hanno provato come il consumo di cannabis tra gli adolescenti sia diminuito passando dal 20,81% al 18,35%, identico risultato ottenuto dalle ricerche pubblicate sul Jama Pediatrics a fine 2018: tra gli studenti di terza media il consumo è calato dal 9,8% al 7,3% e tra gli studenti del primo anno di superiori dal 19,8% al 17,8%, attestando perciò un deciso calo di circa due punti percentuale tra i minori.

Rilanciamo pertanto l’appello del Segretario del Partito Democratico all’intera classe politica partitica italiana: “che sia una discussione aperta e senza pregiudizi”.

(Per ulteriori dati sulla Cannabis e le Politiche internazionali e nazionali scarica la relazione Costi/Benefici depositata al Ministero di Giustizia)

Fonte: L’ESPRESSO

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