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“Il male che gli uomini fanno

spesso vive dopo di loro,

invece il bene viene

seppellito con loro”

William Shakespeare, Elogio funebre di Antonio al funerale di Cesare

Riportiamo il video-denuncia dell’Associazione Cannabis Cura Sicilia nel quale il Presidente Alessandro Raudino espone e dimostra gli effetti fisici della cannabis sulla sua patologia e sul suo corpo.

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Abbandonato al suo destino dallo Stato Italiano e dal Sistema Farmaceutico che tanto si autopromuove a paladino dei pazienti, annoverando sistematiche limitazioni tecniche pur di non svincolare la cannabis dalle loro grinfie monopolistiche imprenditoriali, il Presidente dell’Associazione Cannabis Cura Sicilia era stato costretto a sospendere le sue cure con la cannabis “farmaceutica”, l’unica detenibile legalmente in Italia dopo una interminabile trafila di procedimenti ed autorizzazioni (prescrizioni, variabili, mancanza di rimborsabilità, ecc.); fortunatamente in suo aiuto sono accorsi amici ed amanti della pianta, regalando ad Alessandro, oltre ad alcuni necessari fiori di cannabis “non farmaceutica” per alleviare il suo dolore fisico, la bellezza di ritrovare il sorriso e la forza di lottare per un diritto che è si personale, ma appartiene a tutti: il diritto di libertà di scelta del proprio percorso di cura.

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E non si tratta solamente di ottenere un prodotto dallo Stato o dalle aziende farmaceutiche che troppo spesso hanno fatto sentire la propria carenza di interesse verso il paziente, ma si tratta proprio di una totale libertà di cura, di scegliere il fiore che più si addice alla nostra patologia od al nostro bisogno eventuale; per questo Alessandro ha da sempre esposto la sua richiesta di possibilità di coltivazione personale per i pazienti che ne necessitassero, anche al di fuori del sistema del servizio sanitario nazionale ma sempre in simbiosi con dottori e medici, perchè desiderare di poter crescere la propria pianta per poi usarla per stare meglio non significa non voler supporto medico di specialisti qualora lo si necessitasse, ma significa solamente desiderare di poter stare meglio, senza ledere nessuno nè la società.

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Ed è proprio questo punto che fa intersecare la richiesta di tutti i pazienti che usano cannabis con le richieste sociali dell’antiproibizionismo professante su tutti i livelli culturali, quello che chiede libertà per tutti i consumatori di poter coltivare ed utilizzare cannabis per il proprio uso personale. Perchè la pianta è sempre la stessa, così come il fiore che se ne ricava, perchè l’uso che se ne fa sul proprio corpo, ed il suo effetto, a livello biochimico sono identici sia nei pazienti che negli individui “sani”, solo che laddove vi sono patologie attive essa, agendo come modulatore del sistema endocannabinoide, “porta al tentativo di ripristino della normale condizione fisica dell’individuo”; ma anche in queste persone essa manifesta gli stessi effetti “euforico-rilassanti” che vengono percepiti dal consumatore che per sua fortuna sia senza alcuna patologia.

E, seguendo la scienza, la cannabis viene identificata anche come neuroprotettrice, oltre che utile a livello preventivo su numerose malattie dovute allo stress sociale; quindi il diritto di libertà di cura andrebbe, come minimo, esteso anche sui soggetti che volessero prevenire un eventuale futuro disturbo fisico, quindi su tutta la società.

Ed ancora, sempre seguendo la scienza, è dimostrato che l’uso personale non porta alcun problema alla società od a terzi, anzi, porta numerosi vantaggi anche a livello educativo culturale, come dimostrato da studi oltreoceano che ne certificano la valenza come “soggetto repressivo di condotte antisociali quali furti, rapine, stupri ed omicidi”.

Quindi perchè ancora proibire alle persone di coltivare ed utilizzare cannabis?

Chi è senza interessi scagli la prima pietra.

Di seguito le parole di Alessandro Raudino ed il suo importante video-denuncia:

“Non ho mai voluto postare o pubblicare il mio malessere, ma oggi si. Dopo 5 giorni altalenanti, dopo questo giorno infernale per me, che oramai non provavo da anni, ho deciso di farvi vedere come si ci sente prima e dopo. Può sembrare assurdo ma in soli pochi minuti la mia vita è tornata NORMALE. Questo grazie voi che mi siete stati vicino, dopo il mio post di ieri dove, con molta malinconia, ho scritto GAME OVER si è scatenata una bellissima solidarietà. Devo dire, con molta felicità, avere capito che il movimento c’è ed esiste, dobbiamo solo essere più uniti e fortificare la nostra libertà di cura.
Voglio ringraziare in modo particolare una coppia di amici che si sono prodigati immediatamente ad aiutarmi. Grazie a Giuseppe Nicosia per la sua solidarietà da oltre oceano, che ha contribuito a smuovere una marea di persone, avete capito bene una MAREA di persone da tutta Italia.
GRAZIE A TE AMORE MIO, Florinda Vitale, CHE MI DAI LA FORZA DI COMBATTERE.
Grazie a tutti per il vostro immenso AIUTO. Adesso la battaglia si farà Interessante”.

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