
Tutte le immagini in questo Articolo sono di proprietà di ZAMNESIA.
All images in this article are from ZAMNESIA. (That we thanks)
Per molte persone, la vaporizzazione è il modo definitivo di raggiungere il proprio “high”: è più salutare, rilassante ed economico. Ma cosa accade realmente all’interno di questi piccoli dispositivi? Come viene prodotto il vapore?
E`tutta una questione di riscaldamento: la Cannabis deve raggiungere la temperatura appena sufficiente a far evaporare i cannabinoidi nell’aria, senza arrivare a bruciare l’erba. Il vapore che ne deriva è privo di qualsiasi prodotto della combustione, come il catrame, il monossido di carbonio e altre tossine nocive comunemente presenti nel fumo.
Dunque, è possibile riscaldare l’erba in due modi: per conduzione o per convezione.
Mentre si è riscontrato che sempre più persone preferiscono la vaporizzazione per consumare cannabis, il mercato si è adattato con centinaia di marche con un’enorme varietà di prodotti. Trovare quello giusto non è questione di fortuna, ma di tempo e cognizione di causa.
I vaporizzatori appaiono davanti a noi in molteplici forme, dimensioni, aspetti e tipi. Conoscere le differenze tra loro, comprendere i metodi di funzionamento e conoscere i vantaggi e gli inconvenienti che offrono, determinerà il vaporizzatore perfetto per noi. Il lavoro di ricerca è arrivato a distinguere quelli a convezione e a conduzione.
La caratteristica distintiva dei vaporizzatori a conduzione risiede nel processo di vaporizzazione, che si realizza attraverso il contatto. Ciò significa che l’erba viene collocata su un elemento che aumenta di temperatura, trasferendo il calore tramite contatto diretto con la superficie calda. Un’opzione scelta generalmente per essere la più economica di tutte. Il suo utilizzo relativamente semplice e i tempi di vaporizzazione più rapidi si posizionano, insieme al prezzo, tra i vantaggi da considerare al momento della scelta.
Tutte le immagini in questo Articolo sono di proprietà di ZAMNESIA.
All images in this article are from ZAMNESIA. (That we thanks)
D’altra parte, nei vaporizzatori a convezione, il calore si trasferisce attraverso particelle d’aria che attraversano l’erba. È questa la qualità che permette che i cannabinoidi vaporizzino senza che si brucino altre sostanze dannose. Quest’opzione genera, inoltre, un riscaldamento più uniforme dell’erba con una temperatura facilmente regolabile. Tra gli svantaggi va sottolineato che i prezzi sono solitamente più alti e che i tempi di vaporizzazione sono più lenti rispetto ai vaporizzatori a conduzione.
Benché generalmente si consiglia di usare vaporizzatori a convezione per i vantaggi già menzionati, non si devono per ciò sottovalutare le qualità che ci offrono i vaporizzatori a conduzione. Non è, in fin dei conti, questione di migliore o peggiore, ma di avere chiari i vantaggi che entrambi i modelli ci offrono per poter determinare qual è il più adeguato alle nostre preferenze e necessità.
CONDUZIONE
Nei vaporizzatori a conduzione, la Cannabis è a contatto con l’elemento riscaldante. La maggior parte dei vaporizzatori applicano piastre in grado di surriscaldare la Cannabis, trasferendo effettivamente tutto il calore alla Cannabis stessa che rilascerà rapidamente cannabinoidi nell’aria, pronti per essere “catturati”.
Pro della conduzione:
• L’erba si scalda rapidamente, permettendo una vaporizzazione praticamente immediata, dal momento dell’accensione;
• I vaporizzatori a conduzione sono normalmente progettati in maniera semplice e, di solito, più conveniente.
Contro della conduzione:
• Dal momento che la Cannabis è a diretto contatto con la fonte di riscaldamento, il rischio di combustione è maggiore;
• Il controllo della temperatura è meno preciso e più difficile da usare.
Il calore è distribuito in maniera meno uniforme, dal momento che esso si trasmette alla Cannabis esclusivamente nel punto a contatto con l’elemento riscaldante. Ciò significa che la Cannabis va girata e smossa spesso.
Esempi: DaVinci, Magic Flight Launch Box, PUFFiT, WISPR, IOLITE
CONVEZIONE
Nei vaporizzatori a convezione, la Cannabis viene riscaldata in maniera indiretta, attraverso un sistema ad aria calda. Una retina o una garza mantengono la Cannabis ben separata dalla fonte di riscaldamento, evitando così il pericolo di combustione. La fonte di riscaldamento riscalda l’aria che, portata ad una determinata temperatura, passerà attraverso e intorno alla Cannabis, riscaldandola e provocando la vaporizzazione.
Pro della convezione:
• I vaporizzatori a convezione permettono un maggiore controllo della temperatura rispetto ai vaporizzatori a conduzione;
• Il controllo preciso della temperatura e l’assenza di contatto diretto con l’elemento riscaldante riducono enormemente il rischio di combustione.
Mentre l’aria riscaldata viene fatta passare attraverso ed attorno all’intera superficie, la Cannabis viene vaporizzata in maniera uniforme, riducendo la necessità di muovere e scrollare l’erba;
• I vaporizzatori a convezione offrono un’esperienza più piacevole, soprattutto per i consumatori principianti.
Contro della convezione:
• I vaporizzatori a convezione, normalmente, sono tecnologicamente più avanzati e progettati in maniera più complessa, il che implica anche dei costi più elevati;
• Siccome la Cannabis non è a diretto contatto con l’impianto riscaldante, il vaporizzatore a convezione ha bisogno di più tempo per riscaldare la Cannabis, rispetto ad un vaporizzatore a conduzione.
Esempi: Volcano, DaVinci Ascent, Arizer Solo, Arizer V-Tower, Plenty, Herbalaire,
In conclusione, sia i vaporizzatori a conduzione che quelli a convezione operano molto bene ed offrono effetti molto piacevoli. Ma, grazie ad un controllo della temperatura più preciso e ad una distribuzione del calore più uniforme, i vaporizzatori a convezione tendono ad essere la scelta preferita, soprattutto nel settore dei vaporizzatori da tavolo.
Tutte le immagini in questo Articolo sono di proprietà di ZAMNESIA.
All images in this article are from ZAMNESIA. (That we thanks)
FONTE: DINAFEM.ORG – ZAMNESIA.COM