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La famiglia svolge un ruolo fondamentale nella lotta alla droga che non si combatte liberalizzandone l’uso.

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E’ quanto affermato da mons. Bernardito Auza, osservatore permanente della Santa Sede presso l’Onu alla sessione speciale dell’Assemblea generale riunita in questi giorni a New York con l’obiettivo di definire l’indirizzo generale e le priorità delle politiche mondiali sulle droghe per i prossimi decenni. Ne danno notizia la Radio Vaticana e l’Osservatore Romano.

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Nel suo intervento mons. Auza ha ribadito la ferma opposizione della Santa Sede alla legalizzazione dell’uso degli stupefacenti, la cui diffusione – ha sottolineato citando Papa Francesco – si contrasta piuttosto affrontando i problemi che ne sono la causa.

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“La Santa Sede – ha quindi proseguito l’osservatore permanente – non sottolineerà mai abbastanza l’importanza della famiglia nelle strategie di prevenzione, trattamento, riabilitazione e reinserimento”.

I bambini che crescono in famiglie che si prendono cura di loro infatti, “di solito ricevono l’educazione necessaria perché dicano ‘no’ alle droghe illegali”. Ma anche nelle famiglie unite alcune persone possono diventare purtroppo vittime dell’abuso di droga. “Anche queste persone – ha detto l’arcivescovo – hanno bisogno del sostegno e della cura delle loro famiglie e comunità”, compresa “un’assistenza sanitaria e sociale efficace e accessibile”.

In questo senso – ha ammonito – è importante non mettere sullo stesso piano consumatori, trafficanti e spacciatori: “Non tutti i reati legati alla droga illegale hanno infatti la stessa gravità” e “una risposta sproporzionata non aiuterebbe la riabilitazione dei tossicodipendenti”. Il problema della droga e dei mali ad essa connessi colpisce tutto il mondo.

Di qui – ha concluso mons. Auza – la necessità di una “cooperazione internazionale verso una strategia integrata ed equilibra per contrastarlo”.

Dichiarazioni davvero discutibili.

 

Fonte: ADUC

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Un pensiero su “UNGASS 2016: Il NO del Vaticano alla legalizzazione della cannabis”
  1. Ma non scherziamo, ma chi sono questi?

    Che importanza hanno nella morale mondiale, pressappoco un
    fico secco..

    Quando invece di avvicinare a loro le persone con dei
    problemi, li allontanano, li ghettizzano e li prendono anche
    per il culo:

    “quando voi, pecorelle smarrite, redente ritornerete
    all’ovile, allora forse vi accoglieremo..”

    Stanno lassù, sul loro solito piedistallo, a sparare le
    solite cazzate pseudo-buonistiche, irrealistiche, ipocrite e
    anacronistiche.

    Quando fanno del bene solo se glie ne viene un vantaggio o
    risalto mediatico “solo e puro marketing ideologistico”.

    Vanno di moda gli immigrati, allora il Papa se ne porta 5 o
    6 dietro, come cagnolini; Sul suo aereo, “viaggiando
    peraltro alle spese dei Cittadini Italiani, anche di quelli
    che non ci credono”.

    Magari, invece sbattono fuori di casa la vecchietta o la
    famiglia “dai loro appartamenti a tasse 0”, perchè gli
    servono posti letto per il giubileo “mentre i loro vescovi
    abitano in palazzi di 400/600 mt2 “quando non si
    costruiscono le super-ville, con tanto mega-fazenda in
    Brasile alle spalle dei malati del S.Raffaele.

    I bramini “anche quelli più importanti”, o i monaci
    buddhisti “anche il Dalai Lama”, vivono in una singola
    stanza, e li dentro dormono, mangiano e pregano e gli danno
    un unico attendente quando sono vecchi.

    Questi hanno confuso il senso religioso, con il farsi il
    paradiso sulla terra, e non da poco tempo:

    Ma preti veramente attivi nell’aiuto ai drogati “drogati
    veri”, o degli alcolisti, ma li vedete mai nelle piazze di
    spaccio o tra i poveri?

    (A parte i rarissimi esempi, come il nostro caro Don Gallo,
    che proprio loro hanno sempre e soltanto denigrato, offeso,
    messo alla berlina continuamente.)

    Sembrano e sono soltanto una manica di vecchi lord
    impomatati, che ci sparano le loro cazzate paternalistiche
    dai quei pulpiti dorati, e se non trovavano il mulo Francis
    a rifargli un po di make-up di facciata, rimanevano i soliti
    quattro str…

    http://www.washingtonpost.com/wp-dyn/articles/A6995-2004Jun2
    5.html

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