Dal 30 dicembre scorso, in Tunisia, è all’esame del consiglio dei ministri il disegno di legge in materia di stupefacenti che dovrebbe sostituire la “legge 52” del 1992 riguardante il consumo e spaccio di stupefacenti, giudicata da molti antiquata e troppo severa ed oggetto di acceso dibattito da lungo tempo nel Paese.
Secondo l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani il 53% dei detenuti in Tunisia si trova in carcere per reati legati alla droga: persino frequentare un luogo dove si consumino stupefacenti, pur non facendone uso, è un reato punito dai sei mesi a tre anni di reclusione.
L’art. 4 della legge 52 inoltre punisce il consumatore ed il detentore anche di modiche quantità, in Italia considerate per uso personale, con la reclusione da uno a cinque anni e con pena pecuniaria accessoria da 500 a 1.500 euro circa.
Le nuove norme che si vorrebbero introdurre prevedono la possibilità per il giudice di applicare attenuanti varie e comminare una sanzione amministrativa ai consumatori sorpresi per la prima volta, oltre a prevedere un articolato sistema di pene alternative.
Il disegno di legge in esame dovrà poi passare in Parlamento per la discussione definitiva.
Fonte: AnsaMed
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