
In un’iniziativa rivoluzionaria volta a riportare speranza e opportunità nelle vite dei detenuti italiani, nasce “The Cagers”. Questo innovativo progetto, sostenuto dal Ministero della Giustizia e dal Ministero per lo Sport e i Giovani, porta il basket all’interno delle carceri italiane, offrendo ai detenuti un’opportunità unica di apprendimento, crescita personale e riabilitazione attraverso lo sport.
Il nome “Cagers” ha una storia profonda nel mondo del basket. Derivato dal termine inglese “cage”, che significa “gabbia”, il nome richiama le origini del gioco stesso. Nei primi giorni del basket, le partite venivano disputate all’interno di gabbie per proteggere i giocatori dal pubblico e viceversa, data l’intensa fisicità del gioco. Oggi, questo termine acquisisce un nuovo significato, poiché offre ai detenuti l’opportunità di superare le barriere delle loro circostanze e di impegnarsi in una passione condivisa: il basket.
Il progetto è guidato da un team tecnico di altissima qualità, composto da quattro campioni del basket: Federica Zudetich, Stefano Attruia, Donato Avenia e Francesca Zara, che si occuperà della preparazione atletica. Questi allenatori si sono impegnati a girare le carceri italiane alla ricerca di detenuti con una passione per il basket, selezionando giocatori attraverso un processo di screening attento e approfondito.
Le selezioni si sono svolte in diverse carceri italiane, tra cui Piazza Armerina, Caltagirone, Enna, San Cataldo, Vibo Valenzia, Augusta, Catania, Napoli, Volterra, Gorgona e Civitavecchia. Il progetto mira a coinvolgere detenuti provenienti da ogni parte d’Italia, dall’estremo nord fino alle isole meridionali. Le storie di vita dei detenuti sono variegate e toccanti, e ognuna di esse rappresenta una testimonianza della resilienza umana.
Trieste è stata scelta come sede principale per questo progetto. Qui, i detenuti si alleneranno per un anno, seguendo un programma intensivo per migliorare le loro abilità cestistiche, costruire una solida squadra e prepararsi per le partite. Gli allenamenti non sono solo un’occasione per perfezionare le tecniche di gioco, ma anche per imparare il valore del lavoro di squadra, della disciplina e della perseveranza.
Stefano Attruia, uno degli allenatori, ha condiviso il suo coinvolgimento nel progetto, sottolineando l’importanza di portare lo spirito del basket oltre le mura delle carceri. “Quello che possiamo fare noi allenatori, dentro e al di là del muro, è metterci al servizio degli altri portando tutto l’amore che abbiamo per questo sport”, ha dichiarato Attruia.
“The Cagers” rappresenta più di una semplice squadra di basket; è un simbolo di speranza, resilienza e possibilità di cambiamento. Attraverso il potere dello sport, i detenuti coinvolti in questo progetto hanno l’opportunità di trasformare le proprie vite, costruire nuove prospettive e dimostrare che, anche dietro le sbarre, si possono coltivare passioni positive e costruttive. La gabbia del passato si è trasformata in un campo di gioco, e i Cagers sono pronti a dimostrare al mondo che il cambiamento è possibile, indipendentemente dalle circostanze.
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