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Progetto FreeWeed - Legalizzazione Cannabis

Articolo di Stefano Mariani

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I fumatori di cannabis devono pulirsi bene i denti. Dopo 20 anni di uso, gli unici danni finora dimostrati riguardano le gengive.

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La rivista scientifica JAMA Psychiatry ha pubblicato uno studio che indica come l’utilizzo di cannabis sul lungo periodo possa portare a infiammazioni gengivali e parodontiti, ma non ad altre condizioni patologiche. In breve, i fumatori di cannabis e di tabacco devono lavarsi molto bene i denti, e non solo per avere un alito compatibile col resto del mondo. In ogni caso questa ricerca contribuisce a cambiare i pregiudizi che vogliono gli utilizzatori di cannabis come persone non del tutto sane, magari anche con comportamenti autolesionisti.

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Lo studio è condotto da Madeline H. Meier della Arizona State University in collaborazione con Duke University of North Carolina, University of Otago New Zealand, King’s College, UK. I ricercatori hanno cercato correlazioni fra il fumo di cannabis e i comuni indicatori dello stato di salute: pressione del sangue, funzioni respiratorie, infiammazioni sistemiche, colesterolo, trigliceridi, glucosio nel sangue, indici di massa corporea. I partecipanti erano fumatori neozelandesi di lunga data.

Tutti gli indicatori fisiologici nella norma, eccetto le gengive

Con velocità variabile in base a diversi fattori, fra cui il fumo e l’igiene dentale, le nostre gengive si ritraggono col passare del tempo scoprendo le radici dei denti. Dallo studio emerge che l’utilizzo continuato di cannabis per combustione aumenta le probabilità di sviluppare malattie parodontali che si manifestano con infiammazioni e assottigliamento delle gengive. I ricercatori sottolineano però che nessun altro indicatore di salute fisica è risultato anomalo nei partecipanti allo studio. Testualmente: “L’utilizzo di cannabis per un periodo fino a venti anni non è associato con specifici gruppi di patologie all’inizio della mezza età”.

Spazzolare bene, usare il filo, andare dal dentista

Fra i volontari di questo studio, oltre il 55% delle persone che hanno fumato cannabis per 15-20 anni di seguito hanno sviluppato una patologia parodontale. Al contrario, queste malattie si sono manifestate solo nel 13,5% delle persone della stessa età che non hanno mai fumato.

Questa ricerca evidenzia che i fumatori di qualsiasi vegetale secco, tabacco compreso, devono prestare molta attenzione alla pulizia dei propri denti. Spazzolare non basta, bisogna usare anche filo interdentale e scovolini per rimuovere tutte le schifezze che avete mangiato, perché altrimenti creano terreno fertile per i batteri che vi portate in giro in bocca. Questi, soprattutto di notte, se magnano piano piano l’osso che tiene il dente, le gengive scendono e prima o poi il dente cade. Questa ve la fate spiegare meglio dai dottori ma io su di me vi dico che è verissimo. (I denti ce li ho ancora tutti comunque).

Poi mettere a budget la pulizia dei denti dal professionista perché con l’interdentale non si arriva sotto le gengive, ed è lì che i batteri fetenti si accumulano. Se la parte visibile e spazzolabile dei denti è un po’ marrone, vuol dire che quella “non lavabile” dentro la gengiva è completamente ricoperta di tartaro. Pulire una volta all’anno dal dentista, che tanto prima o poi vi trova sicuramente qualche altra sfiga in bocca.

A parte questo, lo studio sembra indicare che altri problemi non ce ne stanno. I fumatori di cannabis non dovrebbero preoccuparsi delle proprie condizioni fisiche più dei non fumatori al raggiungimento della mezza età.

 

 

Titolo e riferimenti dello studio citato: “Associations Between Cannabis Use and Physical Health Problems in Early Midlife: A longitudinal comparison of persistent cannabis versus tobacco users,” Madeline H. Meier, Avshalom Caspi, Magdalena Cerdá, Robert J. Hancox, HonaLee Harrington, Renate Houts, Richie Poulton, Sandhya Ramrakha, W. Murray Thomson, Terrie E. Moffitt. JAMA Psychiatry, online June 1, 2016. DOI: 10.1001/jamapsychiatry.2016.0637

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