Uno studio pubblicato nel Journal of Psychopharmacology e condotto dalla Avon studio longitudinale di genitori e bambini coorte (ALSPAC) ha trovato che l’uso di cannabis in adolescenza non mostra alcuna influenza sul Quoziente Intellettivo (QI) rispetto ad un gruppo che ha riferito di non aver mai usato la sostanza.
Lo studio ha esaminato 2.235 persone, particolarità che lo rende uno dei più grandi studi fino ad oggi mai realizzati sulla tematica.
Dall’età di 15 anni, il 24% ha riferito di aver provato la cannabis almeno una volta.
Variabili demografiche e di base per ogni gruppo di consumo di cannabis:
Media: il 95% intervalli di confidenza dei QI all’età di 15 e rendimento scolastico (punti% GCSE) all’età di 16 per ciascuno dei gruppi di uso di cannabis:
Dopo aver regolato tutti i parametri, dallo studio è risultato che i soggetti che avevano usato cannabis ⩾50 volte non differivano dai non utenti (mai) sia nel QI sia nel rendimento scolastico.
Un’altra interessante particolarità dello studio è emersa analizzando i dati una seconda volta: ulteriori analisi hanno infatti dimostrato associazioni robuste tra l’uso di sigarette ed i risultati scolastici, anche escludendo i consumatori di cannabis.
(a) Media e 95% IC del QI all’età di 15 e rendimento scolastico all’età di 16 (punti% GCSE) per gli utenti di sigarette ( n = 237) rispetto a non-utilizzatori di sigarette ( n = 1472 ):
A causa della sovrapposizione dei consumatori di cannabis e degli utenti di tabacco, è molto difficile raggiungere i risultati in studi che guardano entrambi; questo è il motivo per cui questo studio è così utile, perché ha utilizzato un numero tale di partecipanti che è ancora possibile trarre conclusioni dalla sovrapposizione degli insiemi dei dati, cosi come è stato fatto.
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