Articolo di Sugar Marley - Collaboratore FreeWeedBlog
NUOVO STUDIO BRITANNICO: LA CANNABIS PUO’ ESSERE UN AIUTO PROTETTIVO CONTRO L’OSTEOPOROSI
Come sappiamo, la cannabis ha dimostrato di esser un beneficio nel trattamento di una varietà di malattie correlate all’età. In questo ambito spesso si trascura l’Osteoporosi, sebbene questa sia collegata al sistema endocannabinoide (ECS).
Nel 2009, un gruppo di ricercatori dell’Università di Edimburgo (UK) ha pubblicato uno studio sul periodico Cell Metabolism che mette in luce il meccanismo che sta dietro il trattamento. Esso mostra che l’attivazione del recettore CB1 è il principale responsabile dei benefici della cannabis nei casi di osteoporosi.
L’osteoporosi senile è considerata la più comune malattia delle ossa. Nel tempo essa causa l’indebolimento delle ossa, aumentando il rischio di fratture. Si conoscono poco le cause che portano a questa condizione, ma sappiamo che è strettamente legata al deterioramento dello sviluppo osseo e all’accumulazione di grasso nel cavo del midollo osseo.
Detto questo, il team di ricerca dell’Università di Edimburgo ha condotto uno studio per capire se il sistema endocannabinoide (ECS) gioca un ruolo in questo fenomeno. Hanno usato due gruppi di topi come modelli, uno dei quali includeva roditori privi di recettori CB1. Secondo i loro risultati, i topi in cui erano assenti i recettori CB1 soffrivano di osteoporosi senile, nonostante avessero un incremento della massa ossea. Lo stesso gruppo presentava una riduzione della formazione ossea oltre ad un incremento dell’accumulazione di grasso nel “cavo del midollo osseo”.
A spiegarci il risultato è il capo dello studio: Ayman Idris, Dottore in Ricerca, “ Il recettore CB1 è perciò unico, in quanto regola il picco di massa ossea attraverso un effetto sull’attività osteoclastica, e protegge contro il deterioramento osseo senile regolando la differenziazione di adipociti e osteoblasti delle cellule stromali del midollo osseo”.
Naturalmente non è certo il primo studio che indica come la cannabis potrebbe contribuire a curare l’osteoporosi, e non è stato l’ultimo. Uno studio pubblicato sul British Journal of Pharmacology nel 2011 ha stabilito che gli ammidi degli acidi grassi (FAAs), i quali è stato scoperto attivano i recettori CB1 , potrebbero fornire un punto di partenza per il trattamento delle osteoporosi e delle altre malattie ossee. Di contro, hanno parlato di dover effettuare più ricerche in futuro.
Articolo di: Sugar Marley
Fonte: MedicalJane
783 Visualizzazione Totali, 1 Visualizzazioni di Oggi
No responses yet