“Siamo tutti sulla stessa barca, ma non sempre remiamo tutti nella stessa direzione”
Proverbio cinese.
Apprendiamo dal sito Canapa Oggi, in un ottimo articolo dell’amico giornalista Giuseppe Grifeo, di una mail inviata al Ministero dell’Interno da parte di esponenti del settore della canapa ad uso industriale che avrebbe come richiesta predominante quella di fare una “distinzione tra i negozietti growshop che sono attività non regolate a dovere e il resto della filiera della canapa“.
La mail, intitolata “Soluzione Cannabis”, inviata al ministero dell’Interno, secondo le fonti riportate sarebbe stata scritta dal signor Andrea Rossi, uno dei padri fondatori dell’A.S.A.C.C. l’Associazione Sindacale Autonoma Coltivatori, Lavoratori e Lavorazioni Canapa, che però in una successiva lettera indirizzata a Canapa Oggi si allontana dalle posizioni del signore in questione (QUI IL LINK: CANAPA OGGI)
Le motivazioni di questa iniziativa appaiono più chiare nelle righe successive, dopo si espone chiaramente, secondo quanto riportato da Canapa Oggi, che questa lettera sarebbe stata inviata
“per controbattere al liberazionismo proposto da Di Maio ed il suo gruppo“ .
Motivazioni che ci lasciano perlomeno indispettiti, ma non certo stupiti.
E’ da tempo immemore che rammentiamo la necessità di aggregazione sociale tra i protagonisti del settore canapa industriale, growshop, rivendite, produttori ed attivisti; purtroppo non a tutti gli interpreti interessa la libertà per la cannabis, e questa potrebbe esserne solo l’ennesima dimostrazione.
Ma, come Associazione e come Attivisti, continuiamo a lottare per compattare il fronte e le persone che sono realmente interessante a cambiare questo sistema ingiusto che oggi penalizza la cannabis nella sua totalità, non solo a livello settoriale.
Stiamo lavorando insieme a decine di realtà aziendali e associative nella promozione sociale del Manifesto per la Cannabis Libera, collaborando a livello informativo e territoriale tramite la Confederation Representative. (Maggiori info su: www.manifestocannabislibera.it)
Ma la parte grave di quanto accaduto è senz’altro la rispedizione della lettera inviata ad altri Ministeri; esatto, la lettera è stata “girata” dal Ministero dell’Interno al Dipartimento della Pubblica Sicurezza e al Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione, aggiungendo la dicitura: “Per quanto di interesse, si trasmette l’unita lettera del Sig. Andrea Rossi concernente proposte per contrastare il fenomeno della vendita delle infiorescenze di cannabis nei growshop“.
Ecco, di seguito, una parte della lettera presa gentilmente dal sito Canapa Oggi:

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