La solita campagna elettorale vuota di contenuti ma piena di ideologie antiquate; ecco come si presenta Matteo Salvini, Ministro dell’Interno, a Potenza.
La sua battuta, per molti, rimane una battuta. Per tanti, invece, è la presa di posizione di un Ministro verso un’abitudine diffusa e tendenzialmente innocua (molto meno di altre, specialmente negli adulti), che lui stesso discrimina ed etichetta come da perdenti e da emarginare, stigmatizzandola. Dell’alcol invece, mai una parola, mai una battuta. Come se fumare canne fosse un’abitudine di un contestatore. Quasi come se si volessero uniformare le due cose, vietandole implicitamente entrambe e soprattutto svilendole e discriminandole, descrivendole come atteggiamenti “antisociali”, quando invece si entra in una sfera privata che dovrebbe essere ben lontana dagli interessi e dai contenuti della risposta pubblica ad un cittadino da parte di un Ministro della Repubblica.
Ci chiediamo se il Ministro guardi il bene del Paese dall’alto della sua Istituzione o se sia semplicemente sempre e soltanto al servizio del Sistema (vecchio e superato) che favorisce palesemente le narcomafie rispetto al consumatore ed alla società, pur volendo, con le sue proposte terrificanti, fingere di far di tutto per combatterne lo sviluppo.
Non vogliamo un Ministro pro-narcomafie, ma un Ministro per i Cittadini.
#StopSalvini
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