Articolo di Azzone Turabusi, Esecutivo FreeWeed
Ancora una volta mi trovo davanti alla pura ignoranza e mi corre l’obbligo di confutare le amenità del Prof. Tirelli.
Il Nostro sproloquia di canapa come se possedesse una minima concezione del significato delle parole contenute nel dizionario della lingua italiana.
Procederò dunque punto per punto perché essendo le sue dichiarazioni in forma d’intervista è doveroso riportare anche le rispettive domande insieme alle risposte.
Il professionista in questione ha il barbaro coraggio di rispondere in tal modo:
Non posso che ribattere dicendo che il dato di fatto ci dimostra che il consumo non è minimamente influenzato dalle leggi, poiché in caso contrario il proibizionismo non avrebbe fallito: anzi, rendendo proibita una cosa, siamo più propensi a cercarla o quanto meno a desiderarla, come.
Inoltre basti vedere anche solo l’esempio di paesi come Spagna o California in cui il consumo generale non è aumentato ne diminuito con la legalizzazione ma sono diminuiti invece incidenti, criminalità e baby-spaccio.
A parte poi che chi diavolo si crede di essere Tirelli per dire cosa è giusto e cosa non lo è, lui che crede che la canapa non possa essere utile alla scienza e alla medicina?!
Tirelli parla di problema, ma quale sarebbe codesto problema? Può mai una pianta essere un problema?! Per quale motivo?!
Ancora una volta, caro Tirelli, tutti i dati la smentiscono: l’esempio olandese è davanti agli occhi di tutti da decenni, il Portogallo ha ben dimostrato come le politiche incentrate sulla persona e sulla riduzione del danno portino ad una diminuzione degli assuntori e della diffusione, non solo della canapa, ma anche di ogni altro tipo di droga! Persino il Colorado presenta lo stesso trend: http://freeweed.it/colorado-consumo-diminuito-minorenni-dopo-legalizzazione/
Il punto focale della regolamentazione di cannabis non sta ovviamente nella riduzione del danno, perché la canapa non è socialmente dannosa (e pure il danno fisico è minimo e sicuramente inferiore a quello di moltissimi prodotti commercializzati col permesso del Ministero della Salute), ma risiede nel RICONOSCIMENTO dei diritti fondamentali di ogni uomo! Se lei, Tirelli, uccide una persona o la deruba le crea un danno, ossia vìola la libertà personale e lo spazio peripersonale di quella persona; se invece lei più saggiamente e tranquillamente consumasse un po’ di canapa legale che danno creerebbe? E a chi? Al massimo contribuirebbe di più, con la tassazione, al benessere collettivo e a migliorare anche le strutture sanitarie che dovrebbero (si spera) starle a cuore.
Nessuno sostiene che sia giusto legalizzare la canapa perché lo sono alcool e tabacco o che con la legalizzazione si debba obbligare chiunque a usare cannabis perché fa bene, ma semplicemente diciamo che, a differenza di alcool e tabacco, la canapa non danneggia gli altri, e anzi fa bene a chi la VUOLE assumere: infatti, prima di tutto è terapeutica per il corpo e moltissimo per lo spirito e secondariamente me lo trovi uno che dica: ‘uso cannabis nonostante mi faccia star male!’; quindi perché proibirla?!
E chissà mai che un giorno possa recare benessere anche all’intera società e salvare la nostra amata natura.
Chiaramente il crimine organizzato si riorganizzerà, altrimenti non sarebbe per l’appunto ‘organizzato’: non vogliamo fare proprio niente o vogliamo almeno provare a tagliargli le gambe, come dice Saviano? E quando userà la sedia a rotelle, gli toglieremo pure le ruote fino a farlo scomparire in una lenta agonia.
Dovremmo inoltre, secondo Tirelli, rinunciare per davvero a recuperare i soldi di un enorme evasione fiscale solo perché non siamo in grado di incarcerare i commercialisti?
Ogni giorno vengono prodotte in laboratorio nuove molecole psicoattive e sicuramente qualcuno tra i legislatori di questo bel paese troverà il modo di rifondere i propri sponsor proibendole anziché regolamentandole. Ma, mi perdoni, cosa ha a che fare questo con la canapa, pianta e frutto della natura?
Per quanto attiene alla dannosità dell’alcool e del tabacco rispetto alla canapa, Tirelli, l’alcool e il tabacco sono sostanze cancerogene e prodotte per essere tali mentre invece la canapa è, come ormai reso chiaro da molteplici studi, in grado di distruggere selettivamente e di impedire la riformazione delle cellule cancerose: vedasi questi studi: http://freeweed.it/20-studi-cannabis-contro-cancro/
Questa poi Tirelli è da premio Nobel per la disinformazione e per la mala informazione che lei dimostra di maneggiare da maestro:
Punto primo almeno il 10% degli incidenti stradali è dovuto al tabacco.
Si veda la fonte: http://www.info-assicurazioni.com/news/fumo-in-auto-e-polizza-rca/
Mentre, nella peggiore delle ipotesi, la canapa sarebbe coinvolta in meno del 3% degli incidenti; è in ogni caso un dato di fatto la diminuzione di incidenti stradali in California e Spagna, dove le persone, consumando canapa, hanno evidentemente meno voglia di bere, ubriacarsi e girare in auto per ammazzare il tempo e spesso gli altri.
Chi scrive è un pesante consumatore di canapa di lungo corso, oltre 4 grammi al giorno per 41 anni: non faccio incidenti da più di 10 anni, nessuno degli incidenti che mi ha visto coinvolto è stato causato da miei stati di alterazione e ho sempre guidato, per circa 25 anni con una media di 40000 kilometri annui visto che, per lavoro, mi spostavo su diverse province.
Punto secondo, se le pare che la canapa mi rechi danni alla memoria o problemi cognitivi o le sembro perfino in qualche modo ansioso o angosciato più di quanto lei mi stia causando, me lo faccia sapere: ho una terapia, aumenterò le dosi.
Tra le altre cose ho una relazione fissa che tra fidanzamento e matrimonio data il 17 novembre 1978.
La sorprenderà apprendere che, in genere, i consumatori di canapa conducono una vita morigerata e sobria anche a livello coniugale e che anzi i matrimoni in cui vi è di mezzo la canapa hanno una durata in media di nove anni più lunga rispetto a quelli ‘puritani’ o ‘alcolici’. Legga:http://magazine.oltreuomo.com/le-coppie-che-fumano-marijuana-insieme-durano-piu-a-lungo/
Ah e dell’alcool si è dimenticato, Tirelli? Non reca forse dei danni alla memoria, aumenta l’aggressività e a lungo andare distrugge il fisico e la vita sociale?
Mi dica invece, a lungo andare (41 anni) la cannabis che danni provoca? Avere un po’ di più la testa sulle nuvole? Mia scelta! Me lo permetta, mi va bene così e va bene anche alle persone che mi sono accanto e che mi vogliono bene! Perché le persone come lei mi vogliono allontanare da loro? E con quale permesso? Proprio non capisco che cosa possiamo fare di male, noi, cultori della cannabis.
Le devo ricordare io che l’alcool, sostanza che crea dipendenza, oltre ad essere cancerogena e oltre ad essere teratogena, causa pure demenza e incapacità di avere rapporti sociali seri e responsabili?
Per quanto riguarda la questione schizofrenia, le consiglio la lettura del seguente link: http://www.medicalnewstoday.com/articles/296602.php
Tirelli prosegue:
Di bene in meglio, Tirelli, ha perfettamente chiaro il concetto di non sapere di cosa si sta parlando: prendere dei pseudo dati di uno che si è rubato settanta milioni di fondi pubblici e spacciarli per scienza è una cosa che sicuramente accresce la sua credibilità. Non vorrei doverle fare l’esempio del parmigiano fresco e stagionato, né tanto meno quello della quantità di certi grassi contenuti nel latte fresco e condensato, ma abbia decenza, una cosa è pesare una pianta intera e fresca e calcolare la percentuale di principio attivo (per altro terapeutico) in essa contenuto, un’altra cosa è parlare di estrazioni a butano di principi attivi, peraltro mai sequestrati in Italia.
Le percentuali dei prodotti sequestrati nel nostro paese, che non sono quelle delle piante, metodo che si usava negli anni settanta, sono state minimo del 9% massimo del 27% media del 14%, comprendendo anche la resina “hashish”. Ma stiamo parlando di infiorescenze femminili essiccate e, come si dice tecnicamente, manicurate, piene di resina, e non della pianta fresca (ossia canapa) che continua a mantenere una media di principio attivo del 5%, poiché quella è la sua natura. L’80% se lo sogna (e pure noi, purtroppo), le faccio però notare che più la percentuale è alta più scende la quantità di prodotto lordo necessaria per ottenere l’effetto desiderato e quindi più sano diventa il consumo anche di quella fumata in quanto si riduce la quantità di sostanza combusta : la smetta di spargere panico psicologico e sociale, ingiustificato e falso.
Per quanto riguarda il cancro, faccia sempre riferimento agli studi del paragrafo precedente, senza dimenticare il fatto che certamente inalare fumi da combustione fa male ma che la canapa può essere anche vaporizzata, consumata attraverso sigarette elettroniche, mangiata e persino spremuta oppure ancora consumata fresca come un succo e, le assicuro Tirelli, è buonissima.
Per quanto riguarda i danni poi, Tirelli faccia riferimento semplicemente a questo articolo: http://freeweed.it/cannabis-ricreativa-non-conseguenze-salute/
Mi perdoni, Tirelli, fino ad ora l’avevo giudicata un inesperto sprovveduto, invece devo ammetterlo: questa è Arte .
Ricapitoliamo, per una maggior comprensione: il concetto di terapia è un fatto relazionale, sono terapisti gli psicologi, i fisioterapisti, i conduttori di gruppi di auto-aiuto, lo sono perfino i maestri spirituali e in breve qualsiasi persona edotta in medicina, scienza e società che non sia medico: infatti i medici curano ed operano, non fanno terapie in senso stretto.
In Italia vige la libertà di scelta, ciascuno può liberamente scegliere di farsi curare i sintomi dai medici o intervenire sulle cause di essi attraverso la terapia che ritiene più opportuna: poiché, caro Tirelli, fino a prova contraria, ciascuno è il giudice supremo del proprio benessere in quanto solo il singolo, in propria coscienza, conosce realmente cosa è bene e cosa è male per sé stesso.
La medicina è inoltre e in senso lato un approccio biochimico alla malattia, una terapia biofisico: in altre parole la terapia è e deve essere olistica.
Limitare la canapa alla sola “terapia del dolore” è veramente insensato; le fornisco uno schemino, tanto per darle una minima idea delle applicazioni terapeutiche della canapa: https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/hphotos-xpt1/v/t1.0-9/11796330_10204697063682266_9136385327129960730_n.jpg?oh=47c58e7ab0727883389fa53bb027b1ff&oe=56115DCE Perché si mette in mezzo a cose che non la riguardano?!
Le rode che chi opta per una terapia propria abbia già constatato sulla propria pelle l’inanità delle cure mediche e l’efficacia delle cure ‘proibite’?
C’è forse un ‘piccolo’ conflitto d’interesse?
Tirelli, la smetta di prenderci per ‘minus habens’, poiché siamo la spina dorsale di questo paese che cadrebbe definitivamente se venisse lasciato in mani come le sue.
Per quanto riguarda la sua replica al Prof. Veronesi sono convinto che L’ex Ministro sia tranquillamente in grado di risponderle come merita.
Mi preme tuttavia tornare alla questione dei diritti che attiene ad una sfera più propriamente sociale e dunque politica.
Quello che deve essere riconosciuto è il diritto dei consumatori di canapa a non essere discriminati e perseguitati rispetto ai consumatori di qualsivoglia altro prodotto destinato al consumo umano, prodotto dalla terra e nocivo non di più di tutto quello che imettiamo nel nostro corpo quotidianamente.
Lo Stato si dovrebbe incaricare di garantire la qualità del prodotto attraverso disciplinari di produzione e raccolta, controllo delle tecniche di conservazione, tracciabilità del prodotto in tutta la sua filiera fino al consumatore con controlli anti-contaminazione. Inoltre i prodotti destinati al consumo umano rispondono a determinati standard e il fatto che lo Stato non garantisca lo stesso diritto di sicurezza ai consumatori di canapa sativa e indica, viola la costituzione di questo paese: basterebbe permettere ai privati di coltivare affinché ciascuno sappia sempre ed esattamente la qualità e la tipologia del prodotto che andrà a consumare. È così facile, con una pianta.
Tirelli, per favore faccia la persona seria, che non abbiamo tempo da perdere con gente del suo calibro!
Alla prossima, sperando che la sua testa maturi e prenda un po’ d’aria: dalla sua bocca esce puzza di chiuso.
One response
Complimenti, veramente un ottimo lavoro, concordo pienamente.
Leggevo poco fa l’articolo del Sign.(Se così possiamo chiamarlo) Tirelli, mettendomi le mani nei capelli, preoccupandomi di quanta ignoranza possa esserci in una persona.
Spero veramente che nessuno abbia preso in seria considerazione quello che scrive, pultroppo, c’è ancora gente poco informata, ignorante, formata sulle basi del proibizionismo.