Questione Cannabis Light: Federazione Italiana Tabacchi si esprime

Le vicende sulla cosiddetta “Cannabis Light” continuano e tra verbali e sequestri ingiustificati arriva anche la posizione della FIT (Federazione Italiana Tabacchi) nella quale è chiara l’incertezza che aleggia riguardo la commercializzazione di questo tipo di infiorescenze a basso contenuto di THC.
Ricordiamo che in Italia sono ammesse (coltivabili) SOLO le varietà che rientrano nel registro delle sementi certificate UE e che, quindi, per tutte quelle altre semenze che non rientrano in questo registro sono da considerarsi fuori, appunto, dalla legislazione europea e quindi italiana.
Ricordiamo che questa “onda” della “Cannabis Light” arriva dalla Svizzera, paese che NON fa parte dell’Unione Europea e che le semenze usate hanno una percentuale di THC che, nella maggior parte dei casi, sfora i limiti consentiti dalla legge italiana. (0,6% in campo a prodotto finito).

In questa situazione di confusione la FIT sta cercando chiarezza e confronto con le istituzioni: CLICCA QUI.

In attesa che arrivi, se arriva, la risposta da parte delle Istituzioni, la Federazione Italiana Tabacchi oggi comunica a tutta la rete di non aver preso nessun tipo di accordo commerciale per la vendita di questo genere di prodotti.

 

Qualche ora dopo arriva una mail mettendo in guarda tutta la Federazione Tabacchi riguardo la poca chiarezza di certi personaggi i quali propongono la fornitura di prodotti a base di Cannabis per uso tecnico/industriale dichiarando ai medesimi tabaccai di aver aggiunto un accordo con la FIT.

Insomma, il vuoto legislativo c’è e, come sempre, c’è qualcuno che se ne deve approfittare mettendo a rischio la buona volontà di lavoratori, attivisti e attori onesti del settore Cannabis che vorrebbero vedere regolata, una volta per tutte, la situazione Cannabis partendo, in primis, dal diritto di Autoproduzione.

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