Puglia: varato il regolamento per la Cannabis terapeutica

Puglia: varato il regolamento per la Cannabis terapeutica
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La regione Puglia vara il regolamento per l’approvvigionamento e l’utilizzo della “Cannabis terapeutica”. Ne beneficeranno pazienti affetti da diverse patologie.
La delibera approvata nei giorni scorsi è la n. 512 e consente ai medici di base e agli specialisti di prescrivere farmaci a base di cannabis per alleviare il dolore e per aiutare i malati in numerose altre patologie, come nei casi di stimolazione dell’appetito per gli anoressici.
La materia prima si acquisterà probabilmente ancora in Olanda, presso i Centri autorizzati alla produzione per finalità terapeutiche. La prescrizione avverrà sotto lo stretto controllo del medico e prevede diverse tipologie: gocce, spray, infusione e nebulizzazioni.
La regione Puglia è fra le prime ad aver aperto la strada alla cannabis per uso terapeutico, già nel 2014.
«Anche questo è solo un altro passo – fa sapere soddisfatto il direttore del Dipartimento della Salute, Giovanni Gorgoni – La strada è ancora particolarmente lunga. Ma non solo perché ora si porrà più di prima la questione dei fabbisogni enormi rispetto all’offerta estera risicata; ma soprattutto perché va superata l’ipocrisia che questa pianta invisa sia terapia più rischiosa di ben altre e comuni prassi cliniche. È solo una questione di buon senso e di rispetto della qualità di vita di certi malati.Anche se siamo tra i primi, comunque».

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Esiste una legge nella costituzione italiana che prevede non solo la libertà di scelta del luogo della cura, ma anche la possibilità di scegliere a quali terapie sottoporre il proprio corpo. In molti hanno scelto la canapa. Da decenni la marijuana viene utilizzata per stimolare l’appetito e tenere a bada nausea e vomito, in particolare in pazienti sottoposti a chemioterapia. La sostanza ha mostrato inoltre di alleviare i sintomi della sclerosi multipla, scoperta che ha portato allo sviluppo di un farmaco chiamato Sativex. La cannabis ed i farmaci da essa derivati sembrano inoltre efficaci nel trattamento di ansia, depressione,disturbo da stress post traumatico, epilessia e dolore neuropatico.E allora basterebbe un cambio di prospettiva, perché è quello che blocca lo sviluppo della scienza e che pone limiti alla libertà della persona, del malato e del rispetto che se ne deve avere, appoggiando e lasciando che si posa curare come meglio ritiene opportuno.

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