
A partire dal 21 novembre 2023, l’Italia introdurrà un sistema di parental control di Stato, un’iniziativa dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) mirata a proteggere i minori dai pericoli online. Questo programma, che sarà pre-attivato su tutte le linee intestate a soggetti minorenni, si propone di filtrare automaticamente i contenuti inappropriati e di bloccare l’accesso a materiale destinato a un pubblico di età superiore ai 18 anni.
Funzionamento del Parental Control
Le nuove disposizioni presentate da AGCOM impongono ai fornitori di servizi Internet l’obbligo di attivare strumenti per filtrare automaticamente i contenuti inappropriati. Tuttavia, questa funzione di parental control non sarà attivata automaticamente per tutte le utenze fisse e mobili, ma solo per quelle riconducibili a soggetti minorenni.
I genitori o i responsabili legali dei minori possono richiedere la disattivazione del parental control su esplicita richiesta. Inoltre, avranno accesso a un pannello di amministrazione che consente loro di personalizzare il comportamento del parental control. Funzionalità avanzate, come lo sblocco temporaneo durante fasce orarie specifiche o l’accesso all’elenco dei siti Web visitati, saranno disponibili tramite un canone di abbonamento aggiuntivo.
Complessità e Limitazioni
Nonostante l’intento lodevole di proteggere i minori, ci sono alcune complessità che circondano l’efficacia di questa iniziativa. Ad esempio, il blocco dei siti Web può essere aggirato facilmente se viene effettuato a livello di server DNS, semplicemente configurando un resolver DNS diverso da quello del provider.
Inoltre, con l’avvento di protocolli come DNS-over-HTTPS, DNS-over-TLS e DNS-over-QUIC, le richieste di risoluzione dei nomi a dominio possono essere crittografate, impedendo così anche l’analisi del provider Internet. Tentativi di bloccare specifiche porte utilizzate da questi protocolli potrebbero portare a restrizioni inutili su tutte le richieste HTTPS.
Ruolo dell’Educazione e delle Soluzioni integrate
Mentre il parental control di Stato rappresenta un passo importante nella protezione dei minori, alcuni esperti sollevano dubbi sulla sua effettiva efficacia. Sostengono che l’educazione dei minori su come utilizzare Internet in modo responsabile e sicuro sia altrettanto cruciale quanto qualsiasi strumento di controllo online.
Inoltre, già esistono soluzioni di parental control integrate a livello di sistema operativo, come Family Link per dispositivi Android, Restrizioni Contenuti e Privacy di Apple e Microsoft Family Safety. Queste soluzioni consentono ai genitori di specificare quali applicazioni possono essere installate, eseguite e utilizzate, fornendo un controllo più granulare rispetto a un approccio generico basato sul blocco dei siti Web.
In conclusione, mentre l’introduzione del parental control di Stato è un passo nella giusta direzione, l’educazione e l’integrazione di soluzioni di parental control a basso livello sembrano essere chiavi per affrontare in modo efficace i rischi online che i minori possono incontrare. La combinazione di educazione, tecnologia e supervisione genitoriale offre un approccio olistico alla sicurezza online dei minori.
Parental Control di Stato: Una Nuova Protezione Online per i Minori dal 21 Novembre 2023
di Michele Nasi, Pubblicato il 30 ottobre 2023
A partire dal 21 novembre 2023, l’Italia introdurrà un sistema di parental control di Stato, un’iniziativa dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) mirata a proteggere i minori dai pericoli online. Questo programma, che sarà pre-attivato su tutte le linee intestate a soggetti minorenni, si propone di filtrare automaticamente i contenuti inappropriati e di bloccare l’accesso a materiale destinato a un pubblico di età superiore ai 18 anni.
Funzionamento del Parental Control
Le nuove disposizioni presentate da AGCOM impongono ai fornitori di servizi Internet l’obbligo di attivare strumenti per filtrare automaticamente i contenuti inappropriati. Tuttavia, questa funzione di parental control non sarà attivata automaticamente per tutte le utenze fisse e mobili, ma solo per quelle riconducibili a soggetti minorenni.
I genitori o i responsabili legali dei minori possono richiedere la disattivazione del parental control su esplicita richiesta. Inoltre, avranno accesso a un pannello di amministrazione che consente loro di personalizzare il comportamento del parental control. Funzionalità avanzate, come lo sblocco temporaneo durante fasce orarie specifiche o l’accesso all’elenco dei siti Web visitati, saranno disponibili tramite un canone di abbonamento aggiuntivo.
Complessità e Limitazioni
Nonostante l’intento lodevole di proteggere i minori, ci sono alcune complessità che circondano l’efficacia di questa iniziativa. Ad esempio, il blocco dei siti Web può essere aggirato facilmente se viene effettuato a livello di server DNS, semplicemente configurando un resolver DNS diverso da quello del provider.
Inoltre, con l’avvento di protocolli come DNS-over-HTTPS, DNS-over-TLS e DNS-over-QUIC, le richieste di risoluzione dei nomi a dominio possono essere crittografate, impedendo così anche l’analisi del provider Internet. Tentativi di bloccare specifiche porte utilizzate da questi protocolli potrebbero portare a restrizioni inutili su tutte le richieste HTTPS.
Ruolo dell’Educazione e delle Soluzioni integrate
Mentre il parental control di Stato rappresenta un passo importante nella protezione dei minori, alcuni esperti sollevano dubbi sulla sua effettiva efficacia. Sostengono che l’educazione dei minori su come utilizzare Internet in modo responsabile e sicuro sia altrettanto cruciale quanto qualsiasi strumento di controllo online.
Inoltre, già esistono soluzioni di parental control integrate a livello di sistema operativo, come Family Link per dispositivi Android, Restrizioni Contenuti e Privacy di Apple e Microsoft Family Safety. Queste soluzioni consentono ai genitori di specificare quali applicazioni possono essere installate, eseguite e utilizzate, fornendo un controllo più granulare rispetto a un approccio generico basato sul blocco dei siti Web.
In conclusione, mentre l’introduzione del parental control di Stato è un passo nella giusta direzione, l’educazione e l’integrazione di soluzioni di parental control a basso livello sembrano essere chiavi per affrontare in modo efficace i rischi online che i minori possono incontrare. La combinazione di educazione, tecnologia e supervisione genitoriale offre un approccio olistico alla sicurezza online dei minori.
Why people still make use of to read news papers when in this technological globe the whole thing is existing on net?