Si sta concludendo, e per alcuni lettori sarà appena concluso, un anno decisamente determinante ed allo stesso tempo estenuante, per le tante lotte fatte, le poche vittorie e le tante sconfitte, per alcuni piccole per altri più decise.
Troppi processi, troppe perquisizioni, troppe supposizioni errate, troppi sequestri di piante innocenti ritirate a persone innocenti, definite ree solo da un sistema legislativo arretrato supportato da un governo altamente impreparato sulla tematica ed infine discriminate ancora dalla società, che vede nel consumatore di cannabis ancora uno stereotipo negativo, erroneamente inculcato nella loro mente da una forte propaganda mediatica proibizionista, che purtroppo non si è ancora conclusa, ma forse sta spostandosi su un altro piano.
Il consumatore di cannabis ora viene prima valutato per la valenza del suo comportamento e, se l’uso avviene per esigenze mediche o terapeutiche, allora viene accettato e tollerato dal buon pensiero della società italiana, mentre se l’uso è diverso, allora l’etichetta negativa scatta automaticamente, spesso solo basandosi su un indimostrato ed indimostrabile pregiudizio.
La Nostra Associazione crede sia necessario anche un cambio di mentalità su questa visione; certamente la priorità medica e terapeutica deve, e ripetiamo deve, rimanere al primo posto, ma non esserne l’unico, ne altrettanto certamente essere fattore discriminante per chi invece sceglie liberamente di utilizzare la stessa identica uguale sostanza per un altra tipologia d’uso, e questo vale anche se valutiamo la situazione sul piano tecnico del fattore di rischio dell’assunzione ed anche se la valutiamo su un piano etico e morale.
Il cittadino ha diritto, nel pensiero basilare che guida il Nostro attivismo, a coltivare legalmente cannabis per un uso che sia personale, qualunque esso sia, dall’industriale all’alimentare, dal terapeutico al ludico.
Certamente è necessario per l’uso medico e terapeutico anche una strada percorribile a livello sanitario, tramite il Servizio Sanitario Nazionale, con il supporto di medici specializzati, che si occupino di seguire ed aiutare il paziente nel suo percorso, ma non deve esserci obbligo di utilizzare farmaci identici (ed a volte inferiori come “valenza terapeutica”) all’inflorescenza che potrebbe produrre al proprio domicilio, vietando questa condotta, ma anzi dovrebbe essere supportata dalla possibilità di analisi all’Usl o nelle farmacie addette del campione di inflorescenza o estrazione prodotta, senza discriminare il paziente, ma anzi affiancando, alla necessità, un supporto diretto di un medico specializzato, ma senza mai entrare nella libera scelta del paziente, che oggi invece viene violata, seppur già esiste la possibilità di un percorso terapeutico tramite l’SSN, ma solo dopo che si risulti non rispondere ad altre cure ed a prezzi esorbitanti.
Parimenti non abbiamo certo il paraocchi sulla eventuale legalizzazione. Sappiamo benissimo che se accadrà essa avrà valenza quasi certamente di monopolio, o sviluppo commerciale tramite vendita.
Siamo contrari a questo sistema di sviluppo ma consapevoli dei vantaggi economici statali (o privati???!?!) che potrebbe portare, ma preferiamo comunque sempre sostenere un percorso differente ma che può anche svilupparsi in parallelo: i Cannabis Social Clubs, livello no profit, circolo chiuso, condivisione del raccolto, nessuna vendita.
Nel nuovo anno saremo in prima linea per sviluppare situazioni, riunioni ed incontri, che trattino da vicino queste tematiche, che portino in primo piano la tematica sociale dei diritti, perchè tutti noi che usufruiamo della cannabis dobbiamo sentirci sullo stesso piano, ed anche chi non la utilizza: si tratta di diritti basilari, in questo caso specifico riferiti alla pianta di cannabis ed al suo utilizzo, ma estendibili e parte di un più ampio aspetto di diritti umani che riguarda tutte le sostanze e la libera scelta delle persone di utilizzarle per uso personale.
Abbiamo sottoscritto insieme a molte altre realtà la Carta dei Diritti delle persone che utilizzano e coltivano cannabis (le cui sottoscrizioni sono aperte a tutti, per aderire e firmare la Carta: Clicca Qui), e durante tutto il 2016 porteremo questo messaggio ovunque, sul territorio ed online, cercando di compattare il fronte antiproibizionista e provando a sviluppare percorsi alternativi che abbiano il loro fulcro sulla partecipazione delle persone attivamente.
Continueranno i banchetti informativi, le presenze ad eventi e fiere, la pressione sociale, lo sviluppo della Rete di Infopoint, per diffondere ovunque le enormi qualità della cannabis ed i molteplici utilizzi, studi scientifici e progressi legislativi.
Prima di augurarvi un super nuovo anno, desideriamo ringraziarvi per il supporto che quotidianamente date a FreeWeed, alla causa e per tutti i vostri sacrifici ed il vostro impegno.
Buon 2016!
Associazione FreeWeed Board
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