“La diffusione dell’utilizzo della cannabis tra i giovani è un vero e proprio allarme sociale che dobbiamo combattere. Per questo diremo sempre no alla legalizzazione e all’accettazione sociale di un’abitudine nociva per la salute e che distrugge i principi di una società basata sulla libertà. La cannabis è una droga e come tutte le droghe fa male e crea dipendenza”. A dirlo è Valentina Castaldini, portavoce nazionale del Nuovo Centrodestra.
“Dobbiamo evitarne la diffusione e l’aumento dell’uso, che si avrebbe se venisse legalizzata e contemporaneamente combattere le sacche di illegalità. Legalizzare per contrastare il mercato del contrabbando – prosegue – vuol dire ammettere che la società ha fallito e subisce un modello imposto da altri. Il nostro obiettivo è educare i nostri ragazzi a un divertimento sano che si basa su principi universali. In questo la scuola e la famiglia devono e possono svolgere un ruolo fondamentale”.
Di fronte a queste dichiarazioni, impregnate di ignoranza della realtà, ci teniamo a sottolineare quale sia invece la verità data dagli studi su questa tematica: la legalizzazione dell’uso ricreativo non aumenta l’uso tra i minorenni.
Abbiamo spesso pubblicato articoli riguardanti il consumo di cannabis tra gli adolescenti, ed un nuovo recente studio effettuato dalla American Academy of Pediatrics rafforza l’affermazione che non esiste nessun aumento di consumo tra gli adolescenti con la legalizzazione dell’uso ricreativo in uno Stato; esistono infatti nuove prove che dimostrano che i minorenni non ritengano più facile da ottenere la cannabis dopo la legalizzazione avvenuta nello stato di Washington nel 2012.
Questi dati provengono dal Washington state survey che ha effettuato sondaggi su decine di migliaia di studenti ogni anno in centinaia di scuole differenti.
Nel 2010, ossia 2 anni prima della legalizzazione dalla cannabis nello stato di Washington, il 55% dei ragazzi intervistati aveva riferito che era facile mettere le mani sulla cannabis; facendo un salto in avanti, nel 2014, si può notare che le cose non sono proprio cambiate.
Il 54% dei ragazzi ha riferito che è ancora facile per loro ottenere la cannabis, con una lieve ma significativa diminuzione nei risultati del sondaggio.
Uno degli argomenti che incombe sulle iniziative a favore della legalizzazione della cannabis è, infatti, la convinzione prevalente che la legalizzazione possa aumentare l’accesso alla cannabis per i minorenni; abbiamo sempre ricordato come questo cavallo di battaglia sia falso in partenza.
Ci permettiamo di ricordare ulteriori prove a supporto di questa affermazione:
– dalla legalizzazione in Colorado nel 2012 il consumo di cannabis negli adolescenti è sceso, come media mensile, dal 22% del 2011 al 20% del 2013; anche la percentuale di adolescenti che aveva utilizzato cannabis in quel lasso di tempo è scesa notevolmente, dal 45% al 39%
– secondo il monitoraggio dei sondaggi del 2014 e del 2013 ed il sondaggio sulle droghe e l’uso a livello nazionale, l’uso di cannabis per i minorenni è sceso leggermente
– un’analisi Nazionale degli indici di gradimento degli adolescenti per la cannabis tra il 2002 e il 2013 ha dimostrato che la legalizzazione non causa aumenti nell’approvazione dell’uso tra i minorenni
– uno studio NIH, analizzando i dati dal 1991 al 2014 ha concluso che il passaggio delle leggi sulla cannabis medica statali non hanno aumentato l’uso della cannabis; inoltre un paio di mesi fa un nuovo studio ha smentito il rapporto del 2015 che indicava che la legge sulla cannabis medica potrebbe aver causato un aumento dei consumi
E’ ora di smetterla di diffondere dati fasulli solo per convenienza politica senza aver ripercussioni di alcun tipo; la disinformazione a certi livelli può diventare un vero e proprio terrorismo mediatico.
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