Secondo uno studio della Commissione la cannabis rappresenta ben il 38% del mercato degli stupefacenti, una delle attività più lucrative della malavita.
E allora perché non ragionare sulla possibilità di togliere loro questi introiti consentendo la coltivazione e il consumo per uso personale?
Bruxelles – Quello delle droghe è un mercato che in Europa vale 24 miliardi l’anno.
Secondo la relazione 2016 pubblicata dall’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze (Oedt) insieme ad Europol, il traffico di stupefacenti è “una delle attività più lucrative della criminalità organizzata in Europa”, e i gruppi della criminalità organizzata coinvolti nel mercato degli stupefacenti “partecipano ad altre forme di criminalità, incluso il terrorismo”.
Di questo mercato illegale la fetta più consistente è rappresentata dalla Cannabis, che rappresenta il 38% totale delle vendite e un giro di affari che vale dagli 8,4 ai 12,9 miliardi l’anno.
Subito dopo ci sono l’eroina (28% delle vendite di droga per un valore dai 6 ai 7,8 miliardi) e la cocaina (24%, per 4,5/7 miliardi di incassi) e infine anfetamine ed ecstasy che rappresentano rispettivamente l’8 e il 3% del totale delle droghe vendute.
Se nell’Unione europea la cannabis venisse legalizzata si potrebbe togliere dalle mani della criminalità organizzata un business non da poco, sferrando un colpo alle casse della malavita da quasi 13 miliardi l’anno.
La vendita e il consumo di marijuana sono già legali in diversi Stati, primo tra tutti l’Olanda, Paese che in questo momento detiene addirittura la presidenza di turno dell’Unione (oltre ad essere alla guida dell’Eurogruppo da 3 anni con il suo ministro delle Finanze Jeroen Dijsselbloem).
In Spagna la coltivazione per uso personale è consentita, così come in diversi cantoni della Svizzera. Oltreoceano si può fumare senza problemi in Uruguay e anche negli Usa la legalizzazione si sta diffondendo sempre di più: in quattro Stati è consentito la vendita e l’utilizzo a fini di divertimento e in altri 23 Stati per fini terapeutici con una prescrizione medica.
Perché quindi non pensare a una politica del genere anche in Europa?
Perché non aprire almeno un dibattito?
Nel 2016 possiamo insistere con politiche repressive, tenendo presente che, come dimostrano i dati contenuti nel report della Commissione, chi ha da perdere più di tutti da una regolamentazione della cannabis è la criminalità organizzata?
Fonte: eunews
Associazione Nazionale FreeWeed Board, 100% Noprofit, Apartitica ed Indipendente.
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