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PROPOSTE SOCIALI DI MODIFICA NORMATIVA 242/2016
Chi vorrà potrà impegnarsi a supportare l’Associazione FreeWeed nelle iniziative sociali volte a tutelare il consumatore e quindi proponendo allo Stato Italiano una necessaria ed immediata modifica normativa alla recente legge 242/2016 che permetta la destinazione del prodotto per consumo umano, attestando che sia ammesso regolarmente ogni prodotto contenente THC in misura inferiore allo 0,6%, limite di tolleranza che rimane invariato per le coltivazioni destinate ad uso industriale e permettendo, tramite un emendamento alla normativa, agli agricoltori italiani di coltivare qualsiasi tipologia di semente purché il raccolto rimanga sotto la soglia dello 0,6%, certificata tramite analisi specifiche successive al raccolto.
CONSEGUENZE DI QUESTE SINGOLE PROPOSTE
La normativa rimarrebbe invariata ma verrebbero introdotte queste due discriminanti importanti, permettendo il consumo umano e quindi garantendo al consumatore l’obbligo di ricevere dal venditore analisi specifiche sui prodotti e, parimenti, permettendo coltivazioni di canapa industriale senza obbligo di certificazione della semente pur rimanendo fermo l’obbligo di non superare il limite dello 0,6% di THC presente nel raccolto finale.
PROBLEMATICHE NASCENTI SE QUESTE PROPOSTE VENISSERO ACCETTATE SINGOLARMENTE
Purtroppo o per fortuna, come esposto da tempo, la certificazione della semente è una semplice tutela preventiva che lo Stato Italiano attua per poter controllare maggiormente le coltivazioni ed anche tutelare l’agricoltore, in quanto la normativa prevede che se un raccolto dovesse superare, alla prova delle analisi, la soglia dello 0,6% di THC, NEL CASO IN CUI l’agricoltore abbia impiegato sementi certificate (dimostrando con cartellino e fattura), quest’ultimo non sarà comunque (in nessun caso) soggetto a conseguenze penali ma solo alla perdita del raccolto: questa situazione NON può rimanere invariata nel caso in cui si decida di eliminare la dicitura “semente certificata” dalla normativa 242/16 e dunque non è chiaro quanto questo cambio normativo possa essere veramente introdotto senza andare ad intaccare la legge principale, il DPR 309/90, di cui la coltivazione di piante ricavate da sementi certificate dall’Unione Europea rappresenta un’eccezione; infatti semplicemente eliminando dalla legge la dicitura “ricavate da sementi certificate”, si andrebbe a creare una sorta di implicita depenalizzazione di tutte le coltivazioni di cannabis che, all’esito dei controlli, superino la soglia limite di 0,6%, senza appunto conseguenze penali per l’agricoltore. Questo appare molto difficile da svolgere, e soprattutto mettere in pratica a livello legislativo, senza una precisa e mirata modifica alla principale legge 309/90.
Se rimanessero solo queste le richieste, una variabile che potrebbe essere pericolosamente tolta dallo Stato (al fine di autorizzare la realizzabilità delle proposte suddette senza intaccare la 309/90), potrebbe essere dunque quella della tutela dell’agricoltore in caso di superamento del limite, autorizzando in sostanza chiunque a coltivare piante che rimangano nel limite fissato di 0,6% di THC al momento dei controlli, che aumenteranno, ma riportando nel penale la rilevanza di qualsiasi coltivazione che superi il limite introdotto vigente, equiparando tale condotta a quella di una qualsiasi coltivazione illecita secondo la normativa 309/90; questa situazione appare una prospettiva tutt’altro che interessante.
SOLUZIONI PROPOSTE
Appare dunque chiaro che, per favorire realmente un avanzamento sociale, occorre accompagnare queste richieste, legittime per l’ambito industriale, AD UNA RIFORMA NORMATIVA TOTALE SULLA PIANTA DI CANNABIS E QUINDI SULLA NORMATIVA 309/90, nella sua complessità, congiungendosi agli interessi sociali di milioni di consumatori e coltivatori esposti quotidianamente ad una legge completamente ingiusta.
Per queste motivazioni, chi vorrà potrà supportare insieme a noi la principale riforma normativa da attuare, ossia quella sulla 309/90, permettendo l’uso e la coltivazione personale di tutte le tipologie di cannabis senza alcuna limitazione per quanto riguarda il THC presente nel fitocomplesso e nelle piante coltivate (per uso personale).
Permettendo l’uso e la coltivazione personale di tutte le tipologie di cannabis senza limitazioni, si dovrà inevitabilmente e parallelamente introdurre una nuova normativa per quanto riguarda le analisi specifiche alla guida relativa agli stati di alterazione, introducendo nuovi test specifici precisi ed attitudinali che non si limitino a rilevare o meno la presenza di THC ma a rilevare o meno l’adeguatezza del conducente alla guida del mezzo eventuale in quel preciso stato psicofisico, seppur “alterato”. (Vedasi studi del NIDA degli Stati Uniti sulla Cannabis e la sua influenza sulla guida).
NOTA BENE: Questa normativa dovrebbe essere introdotta in ogni caso già immediatamente, a prescindere dalla legalità o meno della sostanza, a nostro avviso.
PROPOSTA DI MODIFICA NORMATIVA 309/90: COLTIVAZIONE E POSSESSO AD USO PERSONALE
La nostra proposta di modifica della 309/90 si basa dunque sull’introduzione della non punibilità totale (nessun reato, né penale, né amministrativo) della coltivazione domestica* di 5 piante di cannabis, senza limitazione di genetica e contenuto di cannabinoidi, per ciascun cittadino maggiorenne** e parimenti della non punibilità totale del possesso nel proprio domicilio dell’intero raccolto, senza massimali, per chi dimostrasse la propria coltivazione domestica, per un massimale di 3 cittadini maggiorenni per domicilio***, o in alternativa di un quantitativo fino a 100 grammi di cannabis (o 100 grammi di derivati e/o estrazioni, o 50 grammi di cannabis + 50 grammi di derivati e/o estrazioni) e del possesso personale fuori dalla propria abitazione di 5 grammi di cannabis o derivati e/o estrazioni, riservata solo ai cittadini maggiorenni****.
*Per coltivazione domestica si intende all’interno delle proprie aree private, che siano esse l’abitazione, l’orto o il giardino.
**Nel caso chi necessitasse di utilizzare dosaggi di cannabis più elevati a fini medici o terapeutici e volesse coltivare un numero di piante superiore a 5, dovrà inviare una comunicazione con allegata ricetta medica al proprio comune; nel caso in cui, trascorsi trenta giorni dalla data della comunicazione, l’amministrazione comunale non risponda con diniego scritto e motivato, l’autorizzazione verrà rilasciata per silenzio assenso.
***in caso di nucleo superiore ai 3 cittadini maggiorenni per domicilio che volessero usufruire della coltivazione per uso personale sarà vigente l’obbligo di registrazione di una associazione di consumatori e coltivatori
****sono esenti dai suddetti limiti di possesso personale gli aventi diritto per certificazione medica che assumeranno come limiti personali quelli previsti dalla certificazione
Per il possesso, fuori della propria abitazione, di un quantitativo superiore al limite di 5 grammi ma compreso entro i 10 grammi, verrà applicata una sanzione amministrativa pari a 250 euro, oltre all’immediato sequestro del prodotto.
Il coltivatore (e/o possessore) per uso personale non potrà svolgere con la cannabis prodotta e detenuta (e con i suoi derivati) alcuna attività di lucro, altrimenti punita penalmente ai sensi della vigente 309/90.
Il coltivatore (e/o possessore) dovrà tenere rigorosamente l’accesso al raccolto ed alla cannabis stessa lontano dalla portata dei minori, se presenti nel luogo di detenzione del prodotto per uso personale; il mancato svolgimento di tale compito porta ad una sanzione amministrativa di 500 euro.
In caso di coltivazione esterna (outdoor) sarà obbligatorio svolgerla in una zona intestata alla persona che avrà la responsabilità della coltivazione personale, che sia essa un balcone, un giardino, un terreno esterno alla propria abitazione, un orto o un terreno in affitto.
In caso di coltivazione interna (indoor) saranno vigenti delle minime norme igienico sanitarie:
- obbligo di presa d’aria (aerazione)
- controllare regolarmente eventuali impianti aggiuntivi elettrici, sempre a norma di legge
Chi supererà tale limite senza le dovute autorizzazioni sarà punito a livello penale ai sensi della legge 309/90.
CONSUMO DI CANNABIS
Il consumo di cannabis sarà libero ma vietato nei luoghi pubblici.
Il consumo in tali aree sarà punito con una multa di euro 250 senza ulteriori conseguenze amministrative o penali se il soggetto rimarrà nelle disposizioni introdotte dalla modifiche sopra descritte, ossia limitando il possesso personale a 5 grammi.
In linea con la nostra richiesta e con la nuova normativa proposta si dovranno introdurre test specifici psico-attitudinali per la guida dei mezzi, sia pubblici che privati, che si basino su evidenze scientifiche e sulla abilità psico-fisica dei conducenti, non sul livello di THC presente nel corpo.
Proponiamo l’abrogazione completa degli art. 75 e 75 bis del dpr 309/90, eliminando qualsiasi tipologia di sanzione amministrativa per il possesso personale. (Vedi approfondimento Avvocato Carlo Alberto Zaina)
ASSOCIAZIONI NO PROFIT DI COLTIVATORI E CONSUMATORI
A livello costituzionale saranno possibili Associazioni No Profit di consumatori che si potranno riunire per effettuare coltivazioni condivise, al fine di monitorare al meglio le coltivazioni effettuate da un nucleo di persone superiore a 5 ed allo scopo, per il coltivatore o consumatore, di dividere le spese e semplificare le operazioni di reperimento del prodotto per uso personale tramite una coltivazione condivisa, rimanendo sempre nei diritti e limiti costituzionali delle associazioni no profit e rispettando la nuova legge riformata nella sua interezza (quindi non superando le 5 piante a persona ed i limiti di possesso personali al domicilio, che non subirebbero modifiche).
L’Associazione No Profit di Coltivatori e Consumatori non potrà in alcun modo vendere il prodotto, reato punibile penalmente.
Nella sede dell’Associazione non sarà possibile la vendita di bevande alcoliche, né la distribuzione gratuita.
Le Associazioni dovranno obbligatoriamente redigere un bilancio annuale delle loro attività e depositarlo presso l’Agenzia delle Entrate territoriale.
EXPUNGEMENT
Con l’introduzione della proposta normativa cesseranno l’esecuzione e gli effetti penali delle condanne irrogate ai sensi dell’art. 73 del testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope, prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309, e successive modificazioni, in ordine alle ipotesi di coltivazione, cessione, vendita e detenzione di cannabis.
Verranno cancellati dal casellario giudiziale tutti i reati degli ultimi 50 anni che rientreranno nei limiti della nuova regolamentazione proposta per la cannabis ed i suoi derivati
REGOLAMENTO PER IL MERCATO LIBERO DELLA CANNABIS
La nostra riforma prevede la creazione parallela di un mercato libero della cannabis riservato ai cittadini maggiorenni. Libero non significa non normato.
Non potranno avviare attività cittadini con precedenti penali (attenzione: non ci riferiamo a reati relativi alla cannabis, per i quali proponiamo un expungement seguendo l’esempio degli Stati Uniti, ossia una cancellazione dal casellario giudiziale dei reati relativi al possesso di cannabis o coltivazione entro i nuovi limiti normativi introdotti).
Le attività potranno coltivare e gestire un numero di piante illimitato purché venga registrato il numero di piante coltivate e l’area della superficie di coltivazione e venga tenuta traccia delle quantità di raccolto che deve corrispondere al quantitativo venduto successivamente, certificato da scontrino fiscale l’eventuale fondo di magazzino deve essere nuovamente registrato e correttamente monitorato, il tutto su un apposito Registro obbligatorio introdotto e soggetto a controlli della Guardia di Finanza.
La mancata esecuzione di queste basi legali porterà al reato penale previsto dal DPR 309/90 con l’accusa di spaccio di stupefacenti.
Le attività dovranno essere regolate da alti standard qualitativi e di controllo che stiamo cercando di introdurre già ora nel mercato della cannabis industriale che si sta sviluppando e che sono parte integrante delle nostre proposte.
Il mercato sarà, come annunciato, riservato ai maggiorenni anche nella destinazione dei prodotti: la cessione di cannabis a soggetti minorenni, in qualunque forma e modalità, sarà punita in modo maggiorato con pene pari al doppio di quelle previste per chi commercia cannabis senza rispettare le altre disposizioni di legge.
Sarà vigente, per le aziende, l’obbligo di coltivazione nel rispetto dei principi dell’attività di agricoltura biologica, che non sono validi nel caso di coltivazione per uso personale.
Nel caso di violazione delle norme sulla coltivazione all’aperto relative al rispetto dei principi sull’attività agricola biologica, al coltivatore di cannabis si applicherà una sanzione amministrativa pecuniaria ai sensi della legge 20 novembre 1981, n. 689 e successive modificazioni, nonché la temporanea interdizione dall’attività di produzione di cannabis. Il prodotto sarà confiscato e verrà distrutto dalle autorità competenti.
Il controllo sulla qualità della coltivazione della cannabis e dei suoi derivati per le aziende sarà svolto dalla Direzione generale della prevenzione e del contrasto alle frodi agro-alimentari del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali e dal Comando carabinieri per la tutela della salute, posto funzionalmente alle dipendenze del Ministro della salute.
Verrà introdotto uno speciale permesso per il trasporto di quantità di cannabis o derivati superiore a 50 grammi riservato ad aziende registrate regolarmente (o privati cittadini con evidenti necessità motivate).
I limiti di vendita al dettaglio, dalla quale sono escluse le aziende all’ingrosso registrate regolarmente, da noi proposti saranno quantificabili in 5 grammi di cannabis e derivati e/o estratti per persona al giorno, equivalenti alla quantità detenibile all’esterno della propria abitazione secondo la nostra proposta normativa.
I negozi al dettaglio ed all’ingrosso non potranno essere collocati in prossimità di edifici scolastici o parchi pubblici.
I negozi al dettaglio non potranno vendere alcolici di alcun tipo, né tabacchi lavorati.
Proponiamo un’aliquota fissa IVA del 25% (22% corrente maggiorato del 3%) sui prodotti finali nella vendita al dettaglio del mercato della cannabis, il cui 3% dovrà obbligatoriamente (inserito in legge) essere destinato al fondo per il miglioramento delle infrastrutture scolastiche statali, la gestione del personale scolastico, il miglioramento delle condizioni di vita delle persone con minor reddito.
Chiunque non seguirà le nuove disposizioni normative introdotte rimarrà comunque perseguibile penalmente a norma della classica vigente legge 309/90.
SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE E USO MEDICO
La nostra riforma prevede un miglioramento anche delle forniture della cannabis destinata ad uso medico: verrà ampliata la possibilità di rifornire il Servizio Sanitario Nazionale a tutte le aziende che rispetteranno precisi requisiti di coltivazione e produzione.
Sarà perciò introdotta la possibilità per tutti i medici e dottori iscritti al Registro Nazionale di Medicina di prescrivere qualsiasi prodotto di cannabis ad uso medico e, in base alla patologia ed al dosaggio eventuale ed alla disponibilità del paziente, di aumentare il numero di piante massimale coltivabili o di delegare a terzi privati la coltivazione per conto del paziente.
Verrà introdotta una modifica normativa nazionale rendendo reperibile la cannabis come farmaco off-label.
Come servizio a tutela del coltivatore e consumatore per uso personale sarà messa a disposizione in ogni ASL la possibilità di analizzare il proprio raccolto (analisi pesticidi, carica microbica, percentuali cannabinoidi) a prezzi agevolati per i residenti nel comune.
PROPOSTA SOCIALE IN PUNTI ESSENZIALI:
- RIFORMA 242/16 —> introduzione consumo umano e relativi controlli a tutela del consumatore
- RIFORMA 242/16 —> eliminare la parte recante l’obbligo di “sementi certificate” —> può essere inattuabile
- NECESSARIA RIFORMA 309/90
- COLTIVAZIONE PERSONALE: 5 piante per persona, massimo 3 persone per domicilio
- POSSESSO PERSONALE: nella propria abitazione è possibile la detenzione raccolto se dimostrata coltivazione personale o in alternativa 100 grammi per tutti i maggiorenni; fuori dall’abitazione sono detenibili 5 grammi per cittadino maggiorenne.
- CONSUMO: il consumo è libero,.ma vietato nei luoghi pubblici. Introdotti test attitudinali per la guida di mezzi pubblici e privati.
- ASSOCIAZIONI NO PROFIT: oltre le 3 persone maggiorenni per domicilio (che volessero coltivare) e per diminuire spese e gestione della coltivazione sono introdotte associazioni no profit per la coltivazione condivisa, con obbligo di redazione del bilancio annuale da depositare all’Agenzia delle Entrate e vendita vietata di alcolici.
- EXPUNGEMENT: cancellati dal casellario giudiziale i reati degli ultimi 50 anni relativi alla cannabis (che si attengano alla nuova normativa)
- MERCATO LIBERO DELLA CANNABIS: è istituito un mercato libero normato con controlli e regole precise di agricoltura biologica e riservato ai maggiorenni. Sarà creato un registro apposito che le aziende dovranno mantenere compilato e vidimato, per le coltivazioni e le transazioni. Sarà introdotto un permesso per il trasporto aziendale di grandi quantità di materia prima. La vendita al dettaglio massimale sarà fissata in 5 grammi giornalieri per persona maggiorenne. I negozi non potranno essere situati vicino ad edifici scolastici o parchi pubblici. I negozi non potranno vendere alcolici né tabacchi lavorati. L’aliquota fissa per la vendita al dettaglio dei prodotti del mercato della cannabis sarà fissata nel 25% con fondi dedicati specificatamente ed obbligatoriamente.
- SSN E USO MEDICO: riforma strutturale del sistema sanitario introducendo nelle ricette le variabili di aumento della coltivazione ad uso personale a fini terapeutici e la possibilità di analisi del proprio raccolto a costi agevolati per i residenti nel comune
Questa proposta ha anche e soprattutto l’intenzione di porsi come unione della “massa critica” sotto una unica volontà, smettendo di mostrarci alle Istituzioni come pochi o dipendenti da partiti politici, che lavorano solo per i propri personali interessi, ma come tante persone, unite, compatte, che vogliono regolamentato un comportamento, una condotta che non lede né terzi né la società nel suo complesso, ma anzi che si pone come diritto fondamentale violato dalla attuale normativa.
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