Riportiamo dai social network il Comunicato – Sfogo del Presidente dell’Associazione FreeWeed riguardo la situazione sulla Canapa Industriale in Italia, che sta sfuggendo di mano a numerosi imprenditori.
“Scusate ma devo dirlo: Per me lo può vendere anche il Papa il canapone industriale, e farsi miliardi di euro, che io vivo bene comunque! Anche perchè se avessi voluto farmi “i soldi” con la cannabis non avrei fondato una associazione no profit, l’unica in italia sul tema attiva regolarmente.
Quello di cui discutiamo sono le regolamentazioni e l’etica di azione.
Se lo si “fa fumare”, come avviene, occorre lottare per la dicitura ad uso umano, dunque fare analisi su pesticidi e metalli pesanti, e fino a che non ci sarà un cambio dei test urine e sangue, avvisare le persone che inalandone i fumi può rischiare la patente (ora qualcuno finalmente sta informando correttamente, siamo molto contenti); altra cosa da fare, per cui ci impegniamo, è fermare questa mania di “vendere vendere vendere” a tutti i costi illudendo le persone ed ingannandole sulle azioni terapeutiche indimostrabili (mi viene da ridere a dire cosi, ma abbiamo una cannabis completa che è utile per tutto, perchè menomarla e convincerci che funziona comunque?).
Si chiede inoltre, sempre, un po’ di partecipazione alla VERA pressione sociale per la legalizzazione alle aziende che volessero farla, oltre a, situazione che sarebbe necessaria, discostarsi da personaggi SENZA ETICA, SENZA MORALE, e di fare tutto questo magari PUBBLICAMENTE.
Un altro punto fondamentale su cui stiamo lavorando da diverso tempo è cercare di collaborare con aziende etiche e realtà serie che ci tengano alla regolamentazione della cannabis in toto e trovare quindi un Manifesto che unisca tutti noi con richieste SOCIALI NECESSARIE E CONCRETE (non fatte per tutelare la propria fetta di mercato, come è stato invece esposto alla Camera da persone ambigue rappresentati di partiti in coalizione con la Lorenzin – incredibile definirsi antipro e coalizzarsi alle elezioni con la Signorina Beatrice.)
A breve elaboreremo il Manifesto e lo proporremo per l’Adesione a chi si riconoscesse nelle richieste, nelle proposte e nell’etica di azione.
Stefano Armanasco – Presidente Associazione FreeWeed
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