Quando ci si trova in situazioni tristi o emotive, come nelle situazioni di grave ansia, alcune persone hanno bisogno di mangiare il cioccolato.
Dopo aver mangiato una certa quantità significativa arriva un senso di piacere, relax e una diminuzione delle sensazioni emotive negative in ordine; questa particolare osservazione ci espone il perché ha un effetto simile alla sostanza più comunemente usata in tutto il mondo: la cannabis.
C’è qualche spiegazione per questo effetto nel nostro cervello? Sì, ed è molto interessante.
Questo effetto ha a che fare con il fatto che il cioccolato agisce anche su alcune sostanze che attivano il sistema degli endocannabinoidi nel cervello; la più famosa è l’anandamide.
Il sistema degli endocannabinoidi ha a che fare con la regolazione della quantità di cibo che mangiamo, l’energia del nostro corpo, l’appetito e segnali, che vengono generati quando si vuole mangiare, in altre parti del cervello che regolano dolore, la memoria e lo stato della nostra mente.
I Recettori che fanno parte di questo sistema sono il CNR1 e CNR2, ed i percorsi sono simili alle sostanze anandamide e tetraidrocannabinolo (THC), sostanze della cannabis.
L’ anandamide è trovata anche nel cioccolato, ma anche si trova naturalmente nel nostro cervello.
Essa partecipa anche nella regolazione del comportamento alimentare, il meccanismo di sazietà-appetito, e anche nella motivazione, il piacere, il meccanismo del sonno e il sollievo dal dolore.
L’Anandamide si lega agli stessi recettori come se fosse THC, anche se il cioccolato non contiene THC e per questo motivo non è vietato.
Le sensazioni espresse dal cioccolato sono date da livelli di anandamide già presenti nel nostro cervello e che stimolano la sensazione di essere ben rilassati e tranquilli. Il cioccolato nero (amaro) ha più di questa sostanza e, quindi, produce maggiore effetto.
Gli effetti di mangiare il cioccolato però sono simili a quelli della cannabis, ma in misura minore.
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