Articolo di Annalisa Ramos
La legalizzazione della cannabis in Canada è stata fortemente voluta dal premier Justin Trudeau, credendo nell’impatto economico che avrebbe portato la regolamentazione di questo prodotto. Non si era sbagliato: i suoi cittadini hanno accolto la legalizzazione della cannabis a braccia aperte.
Già a inizio mese, i ricercatori dell’Università di Waterloo e il C.D. Howe institute in uno studio, avevano calcolato che il Canada sarebbe stato in grado di commercializzare circa 210 tonnellate di cannabis, ma la domanda avrebbe raggiunto le 610 tonnellate.
Il successo
Si sapeva quindi che la domanda sarebbe stata enorme, molti negozi proprio in previsione dell’enorme richiesta, si sono premurati di preparare abbondanti scorte prima del giorno ufficiale della messa in vendita così da non farsi trovare impreparati. Ovviamente non è bastato.
Alcuni negozi nelle province del Newfoundland e del Labrador si sono trovati costretti a bloccare le vendite perché rimasti a secco. In Quebec, i clienti hanno aspettato in coda per ore e qualcuno è dovuto tornare a casa a mani vuote. E già sul The Montreal Gazzettecompaiono le prime lamentele sulla poca efficienza riscontrata in merito alla distribuzione della cannabis nel paese.
In Ontario, Nunavut e British Columbia l’acquisto online è rimasto l’unica soluzione possibile, mandando i siti in crash. A Winnipeg un’azienda è riuscita a fare sold out in una sola mattinata, per un valore totale di 50mila dollari.
Da tenere in considerazione sono anche i prezzi, decisamente competitivi per il mercato nero.
Si va dai 5,25 dollari canadesi al grammo (3,50 euro) in Quebec, ai 18,99 (12,70 euro) in Saskatchewan, mentre sul mercato nero fino ad ora si pagava mediamente 7 dollari (circa 5 euro) per grammo.
Numerosi studi attestano come questo prodotto possa essere in grado di risollevare l’economia garantendo pensioni e annientando il mercato illegale. Quindi si, il premier ci aveva visto lungo. La legalizzazione è stata un successo.
Annalisa Ramos
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