La Cannabis può aiutare nello scompenso cardiaco cronico

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Modello 3D del cuore (Foto: Sebastian Kaulitzki / Shutterstock)

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I pazienti che soffrono di insufficienza cardiaca cronica possono essere protetti da vie attivate dalla Cannabis secondo un recente studio.

I ricercatori provenienti da Cina, Giappone e Belgio hanno osservato un legame tra i recettori CB1 – i percorsi nel cervello responsabili dell’effetto psicoattivo della Cannabis- e percentuali di sopravvivenza nei modelli murini di insufficienza cardiaca cronica.

I topi che avevano bassi livelli di recettori CB1 avevano più probabilità di morire e hanno subito maggiori anomalie cardiache rispetto ai topi con i livelli di CB1 normali.

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I risultati sono stati pubblicati nel numero di settembre della rivista International Journal of Cardiology .

In questo studio abbiamo scoperto che la carenza di recettori CB1 ha contribuito alla esacerbazione di rimodellamento cardiaco cronico … rivelando un nuovo ruolo dei recettori CB1 nella fisiopatologia di CHF [insufficienza cardiaca cronica].

Secondo gli autori, i recettori CB1 hanno dimostrato in studi precedenti di svolgere un ruolo importante in una varietà di funzioni cardiovascolari.

Attivazione del CB1 è stata segnalata importante per regolare la funzione cardiovascolare nell’ipertensione, inibire il rilascio di fattori neuro-ormonali, migliorare il metabolismo energetico del miocardio, e sopprimere la vasocostrizione vasopressina-indotta.

Analogamente gli autori notano che la stimolazione CB1 aiuta a frenare l’attività del sistema nervoso simpatico, che è noto per aggravare i problemi associati con insufficienza cardiaca cronica.

Questo, suggeriscono, può spiegare perché i topi senza recettori CB1 sperimentato insufficienza cardiaca più progressiva rispetto ai topi sani.

I recettori CB1 sono stimolati da principi della Cannabis come il THC ma possono anche interagire con prodotti naturali del corpo (endocannabinoidi).

A causa di questo, gli autori ritengono che sistema cannabinoide del corpo può giocare un ruolo più ampio nella funzione cardiaca – con inizio fin dalle prime fasi della vita.

Dal momento che i cannabinoidi endogeni e i recettori CB1 sono presenti fin dalle prime fasi di gestazione e giocano una serie di ruoli vitali per l’organismo in via di sviluppo, i nostri risultati implicano che il rilascio dei cannabinoidi endogeni contribuisce allo sviluppo del cuore nella vita pre o postnatale.

Tuttavia gli autori dicono che ci sono ancora “molti problemi irrisolti” quando si tratta di cannabinoidi e la funzione del cuore, con altra ricerca che fornisce risultati contrastanti sul fatto che siano o meno veramente utili.

Mentre ulteriori studi, si spera, forniranno agli scienziati risposte più chiare, gli autori concludono che l’attivazione “corretta” dei recettori CB1 sembra essere protettiva in caso di insufficienza cardiaca cronica.

 

Fonte:

LeafScience.com

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