Si è sempre supposto che l’agricoltura si diffuse nel mondo antico a partire dall’8000 a.C. circa, all’inizio dell’ultima età della Preistoria che gli studiosi definiscono Neolitico e le prime testimonianze della coltivazione di cereali come frumento e mais sono state rinvenute in Mesopotamia e in Anatolia, mentre più o meno nello stesso periodo si cominciò a coltivare il riso in Cina e il mais in Messico e le poche tracce delle canapa in questa epoca ci arrivano dall’India con ritrovamenti come pipe chiamate cylum di circa 10.000 anni fa che fanno supporre già dell’esistenza dell’hascisc e quindi della canapa.
Le tecniche agricole inizialmente erano molto rudimentali e gli uomini del Neolitico lavoravano la terra con attrezzi molto semplici, quali il bastone da scavo, la vanga e la zappa perchè l’aratro venne introdotto solo successivamente.I primi agricoltori sfruttavano i campi sino ad esaurirne la fertilità, per cui essi erano costretti ad abbandonarli e a spostarsi in cerca di nuove terre, praticando un’agricoltura itinerante o nomade.
Altri ancora usufruivano delle piante selvatiche e raccoglievano cosa piu si trovava e in questo la vite,la canapa e altre colture furono man mano rese domestiche con l’avvento dello stanziamento nelle città.
Non di rado gli agricoltori neolitici disboscavano un’area per coltivarla, mentre il legname di scarto e il fogliame venivano bruciati per fertilizzare il terreno con le ceneri e le sostanze nutritive sprigionate dalla combustione con la tecnica cosiddetta del taglia e brucia, ancor oggi praticata da alcune popolazioni primitive dell’Amazzonia e dell’Africa Centrale cosi come è facile vedere fare ancora al Sud Italia. Tale agricoltura era essenzialmente di sussistenza, ovvero produceva beni destinati all’auto-consumo e permetteva agli uomini primitivi di sopravvivere, non consentendo di accumulare eccedenze agricole se non in quantità limitatissime.
Tra le specie coltivate nel Neolitico vi erano naturalmente i cereali (frumento, orzo, segale, miglio nel Vicino Oriente, riso in Asia, mais e patate in America), mentre intorno al 7000 a.C. si diffusero anche i legumi, la vite e l’olivo, senza scordare il lino coltivato in Egitto che fu tra le più antiche fibre tessili.
È assai probabile che i prodotti agricoli inizialmente venissero consumati senza particolari lavorazioni, mentre in una fase più avanzata (ma comunque assai precoce nell’Antico Egitto) alcuni frutti come l’uva e l’olivo vennero destinati alla produzione di vino e olio, mentre anche il frumento venne trasformato in farina e destinato alla panificazione.Negli antichi testi indiani,sumerici ed egiziani venivano citate queste piante come sacre per l’utilizzo che ne facevano gli uomini e possiamo facilmente presumere che la canapa fosse alla pari di uva,grano,aloe,mirra,alloro tra le piu usate e il ricercatore Chris Bennett in un articolo pubblicato nel 2003 sulla rivista High Times,cita come nll’olio utilizzato per le unzioni e l’incenso per le cerimonie religiose contenevano un ingrediente chiamato kaneh bosem, un estratto della cannabis.D’altronde anche l’origine della parola “canaan” (le nozze di..) fa pensare a un nome che contiene riferimenti biblici alla canapa.Vediamo quindi in moltissime culture e popoli l’utilizzo della pianta canapa per i suoi molteplici utilizzi.Nel primi millennio cominciamo a trovare la coltura canapa in Sicilia nell’era di Federico II che nel regno di Sicilia da lui creato permise alla cultura araba di mettere le basi per l’agricoltura moderna che tutt’ora ritroviamo.
Gli impianti di irrigazione installati dagli arabi assieme alle nuove colture come il cotone,della canna da zucchero,del gelso e del bacco da seta,della palma dattifera oltre che della canapa,del lino e del riso oltre che dei giardini fruttiferi fecero della Sicilia un paradiso in terra per la ricchezza della produzione ed erano valori indiscutibili che abbinata alla vocazione agricola del grano permisero alla Sicilia di prosperare nel corso dei millenni al punto di avere ancora oggi il 25% della biodiversità botanica dell’intera europa.
Un patrimonio notevole disperso solo negli ultimi 150 anni di dominazione italiana.In un recente passato sono stati documentati le migliaia di telai che si possedevano al Sud adibiti a filare canapa,cotone e lino.In molti paesi ancora oggi si possono trovare anziani raccontare di come la canapa fosse coltivata fin nel dopo guerra in paesi come Regalbuto,nella piana di Gela,S,Michele di Ganzaria,Caltagirone oltre che nel nisseno e Caltanisetta e ovviamente nella Conca d’oro palermitana.
Ricordiamoci che le corde e le vele fino all’avvento delle navi moderne erano tutte fatte di canapa e anche per questo motivo l’Italia come paese era il secondo produttore al mondo dopo la Russia ma probabilmente il primo in quanto a tecnologia e utensili atti alla filiera della canapa compresi i telai già citati per ottenere il tessuto. In epoca recente la Canapa e la sua coltivazione sarebbe una soluzione a innumerevoli problemi quali sono il lavoro ed il precariato e quindi lo stato sociale a partire dal rilancio dell’agricoltura a difesa del territorio, l’energia, lo sviluppo industriale, la sanità, diritti civili, l’immigrazione e la fame nel mondo con le conseguenti guerre.
Partendo dall’agricoltura in Sicilia si darebbe una forte propulsione al settore agricolo ricavando per fare un esempio dalla coltivazione il doppio di resa economica del Grano che è fortemente in crisi per la concorrenza dei paesi stranieri cosi come per i costi di produzione ottenendo inoltre fibra ad uso industriale per carta, plastica e innumerevoli altri utilizzi.Un primo passo importante per un mondo senza petrolio, può essere quello di utilizzare la canapa per creare biocarburanti e in campo energetico si attuerebbe in pieno il piano di riconversione ecologica dell’industria chimico-petrolifera e quale miglior posto della Sicilia che ha tre grossi siti petrolchimici fortemente in crisi oltre ai terreni rilanciando i settori in maniera eco-sostenibile.
Moltissime regioni inoltre sono già da anni in fase di coltivazione della Canapa industriale per i suoi utilizzi.
L’utilizzo della Canapa inoltre è utile sia in campo medico sanitario dove potrebbe rimpiazzare fino al 20% dei farmaci per le sue proprietà terapeutiche oltre a essere una fonte alimentare tramite i semi,l’olio e i suoi derivati che potrebbe con il settore terziario rilanciare molte attività produttive divenendo ciò che ci apparteneva come paese e cioè innovatori nel settore anche come “laboratorio di ricerca a campo aperto” per nutrire popolazioni con problemi di fame e carestie come i paesi del terzo mondo e mi preme sottolineare come circa un miliardo di persone nel mondo abbiano problemi nutrizionali.
Difatti i semi di canapa ad uso alimentare possono combattere la fame nel mondo essendo uno degli alimenti più nutrienti della terra e facilmente digeribili.
«Solo l’arte dell’agricoltura, che senza dubbio è vicinissima alla sapienza e, per così dire, sua consanguinea, non ha né discepoli né maestri»
Articolo di Gallenti Giuseppe – Jose’s
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