La catena di supermercati Lidl ha deciso di vendere la cannabis come sostituto del tabacco nelle filiali svizzere.
20 franchi, ovvero poco meno di 17 euro, il costo per 3 grammi. Troppo, troppo poco? Ormai chi può dirlo? Si è passati dal desiderare la cannabis come il basilico a vendere la sorella senza THC a prezzi più alti di quelli dello zafferano.
Limitiamoci a riportare la notizia, che sicuramente verrà copiata dall’Italia, che non vede altro che soldi dietro a questa pianta tanto che, mentre i consumatori di cannabis “light” sono già diminuiti, i negozi si moltiplicano.
La cannabis con THC inferiore all’1% negli scaffali della catena di discount potrà essere acquistata liberamente.
In Svizzera la cannabis può essere commercializzata ufficialmente con un contenuto di THC inferiore all’1 %. Ciò che rende l’erba della compagnia “The Botanicals” attraente per molti sarebbe l’alta concentrazione di CBD. Rimaniamo curiosi, come sempre quando si leggono dati di analisi senza avere visto ancora le analisi.
Secondo il comunicato stampa diffuso dalla multinazionale della distribuzione alimentare, gli impianti elaborati nei prodotti Lidl provengono esclusivamente dalla Svizzera.
Approfondimenti sull’Articolo del NYT sulla Cannabis “Light”
“Le piante sono coltivate in serre semi-automatizzate e strutture interne appositamente progettate”, dice. Il produttore fa affidamento sull’agricoltura sostenibile e si astiene interamente dall’aggiunta di sostanze chimiche, sintetiche o geneticamente modificate.
I fiori di canapa sono disponibili dal 19 aprile 2018 al costo di circa 17 euro per 3 grammi.
“Una notizia che – dice Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” – farà senz’altro discutere mezza Europa e forse vuole rappresentare un ulteriore segnale per leggi più liberali sulle droghe leggere?”.
Intanto in Italia sono passati quasi due anni dal dicembre 2016, mese della rivoluzione industriale targata “vendiamo qualunque cosa”, e nulla è cambiato in meglio, se non aver dato qualche posto di lavoro (bene cosi!) che però speriamo non vedano un crollo economico, dato il mercato ormai saturo.
Chi vivrà, vedrà.
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