I Disturbi dello Spettro Autistico (ADS) sono eterogenei disturbi dello sviluppo neurologico scaturiti dall’interazione tra geni e fattori ambientali. Disfunzioni nell’interazione sociale e nelle capacità di comunicazione, con comportamenti verbali e non verbali ripetitivi e stereotipati, sono caratteristiche comuni dell’Autismo. Non esistono meccanismi ancora ben definiti della patogenesi, e questo rende la terapia molto complessa. Infatti, i trattamenti per l’autismo attualmente disponibili possono essere rappresentati da un insieme di approcci comportamentali, nutrizionali e medici, sebbene ancora non esista nessun approccio standard terapeutico chiaramente definito. I bambini autistici manifestano però una disregolazione del sistema immunitario e mostrano una risposta immunitaria alterata da parte delle cellule mononucleate del sangue periferico.
In un recente studio[1], condotto presso il Dipartimento di Medicina Sperimentale della Divisione di Farmacologia dell’Università di Napoli, è stato osservato il coinvolgimento del sistema cannabinoide nel sangue periferico dei bambini con autismo rispetto ad un gruppo neurotipico di controllo di bambini di pari età (età compresa 3-9 anni, sia del gruppo di bambini autistici che del gruppo di controllo dei soggetti sani).
Il termine cannabinoide si riferiva in passato al gruppo dei composti con la tipica struttura C21 presenti nella Cannabis sativa L.
La moderna definizione, basata soprattutto sulla struttura chimica, comprende tutte le strutture affini, o ogni altro composto che interagisca con i recettori cannabinoidi. Gli effetti dei cannabinoidi sono mediati dall’azione agonista sui recettori cannabinoidi.
Azione agonista significa che i recettori vengono attivati, al contrario di azione antagonista che invece implica il blocco degli effetti dei recettori.
Una mappatura dei recettori per i cannabinoidi endogeni su cui le sostanze cannabinoidi svolgono la loro azione, ha mostrato una particolare disposizione proprio nelle aree del sistema della gratificazione: il lobo limbico, l’amigdala, l’ippocampo e il nucleo accumbens (Gatley et al., 1998; Piumelli, 2001), e in quelle aree del cervello che sono preposte alla percezione e alla comunicazione delle emozioni, al controllo degli impulsi e dell’aggressività, all’ espressione degli aspetti più delicati delle relazioni interpersonali, infine al sistema motivazionale (Mathews et al., 2000).
Il corpo umano possiede specifici siti di legame per i cannabinoidi sulla superficie di molti tipi cellulari e il nostro organismo produce diversi endocannabinoidi[2], derivati degli acidi grassi, che si legano ai recettori cannabinoidi (CB),attivandoli. I recettori cannabinoidi e gli endocannabinoidi rappresentano il sistema cannabinoide endogeno. I tipi di recettori finora identificatih sono i recettori CB1 e CB2.
Questi recettori sono stati trovati nel sistema nervoso centrale (encefalo e midollo spinale) ed in molti organi e tessuti periferici. A seconda del tipo cellulare, della dose e dello stato dell’organismo, l’attivazione dei recettori cannabinoidi può causare una moltitudine di effetti comportamentali come euforia, ansietà, secchezza delle fauci, rilassamento muscolare, fame e riduzione del dolore. Manifestazioni che nell’autismo spesso risultano esasperate per una disregolazione del controllo del comportamento.
Nello studio di Antonucci, Fasano ed altri è risultato che il livello di mRNA per il recettore dei cannabinoidi di tipo 2 (CB2) è significativamente aumentato nel sangue periferico dei bambini autistici rispetto ai soggetti sani, mentre livelli ammidici di mRNA idrolasi acid CB1 e i grassi sono rimasti invariati. I dati indicano il recettore CB2 come potenziale bersaglio terapeutico per l’eventuale gestione farmacologica delle cure dei problemi dell’autismo. Si è a lungo ritenuto che i recettori CB2 si trovassero quasi esclusivamente sulle cellule T del sistema immunitario, con la più alta densità a livello della milza. Un recente studio[3] ha invece mostrato la loro presenza anche a livello del sistema nervoso centrale.La stimolazione dei recettori CB2 sembra inoltre essere responsabile dell’azione anti-infiammatoria e immunomodulatrice dei cannabinoidi. Uno studio tutto da ampliare…
FONTE: Formae Mentis
[1] Antonucci N .et al. Cannabinoid Receptor Type 2, but not Type 1, is Up-Regulated in Peripheral Blood Mononuclear Cells of Children Affected by Autistic Disorders. 2013 Apr 13. J Autism Dev Disord.
[2] Franjo Grotenhermen, Cannabinoidi e Sistema Endocannabinoide, nova-Institut, Goldenbergstraße 2, D-50354 Hürth, Germany
[3] ^ Van Sickle MD et al. Identification and functional characterization of brainstem cannabinoid CB2 receptors. Science. 2005 310(5746): 329-32 PubMed – NCBI
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