Gli agenti della Narcotici della squadra mobile di Torino hanno perquisito questa mattina, giovedì 18 agosto, la sede del centro sociale Gabrio, in via Millio 42.
I controlli riguardano un’inchiesta anti-droga coordinata dalla procura di Torino.
Sono state sequestrate circa 60 piante di cannabis e due attivisti sono stati denunciati per il possesso di stupefacenti e per altri reati, ora al vaglio degli inquirenti.
Riportiamo il comunicato ufficiale del Centro Sociale Gabrio sulla vicenda intercorsa questa mattina:
Proibizionismo d’agosto: di “laboratori della droga” e muri sfondati
Di prima mattina il quartiere San Paolo si è risvegliato con un’intero isolato militarizzato, cinque camionette di carabinieri e polizia, gazzelle e auto della digos hanno chiuso l’accesso di via Millio per procedere a una solerte operazione volta alla perquisizione del Centro Sociale Gabrio. Decine di uomini in uniforme sono penetrati nel centro sfondando tutte le porte, rovistando in ogni stanza e addirittura sfondando un muro per accedere ai locali informatici.
L’obiettivo è stato mettere sotto accusa una delle pratiche militanti del centro sociale, l’antiproibizionismo. Sono state infatti sequestrate le piante di marijuana presenti nel centro e gli strumenti per la loro coltivazione. Attività che da anni portiamo avanti apertamente. Siamo consapevoli che praticare coerentemente l’antiproibizionismo significa disobbedire a leggi ingiuste così come sappiamo che tale pratica può portare ad affrontare forme di repressione come quella adottata questa mattina dal reparto mobile della questura di Torino con l’avallo della procura. Siamo d’altronde sicuri che l’autoproduzione sia l’unico sistema per scardinare il sistema delle narcomafie da un lato e del controllo sociale oscurantista dall’altro. L’autoproduzione è condivisione, non spaccio.
E’ stata certamente anche una buona occasione per la questura per mettere il naso nei locali dove si svolgono le numerose attività politiche e sociali del centro.
Nella giornata in cui i principali mezzi di stampa rilanciano le dichiarazioni del magistrato Cantone sull’importanza e la necessità di legalizzare la cannabis per evitare il gioco dellenarcomafie è a dir poco paradossale che la procura e la questura di Torino si lancino in una operazione che va a colpire una delle poche esperienze reali in tale direzione. Noi lo sappiamo da anni, non abbiamo bisogno di un magistrato per capirlo.
Il risultato è che nel momento in cui scriviamo un compagno è in questura e un’altro è denunciato a piede libero, compagni ai quali va tutta la vicinanza, amicizia, complicità.
Tutte le attività del centro sociale programmate in questi giorni continueranno regolarmente.
Le compagne e i compagni del CSOA Gabrio
Tutta la nostra solidarietà per chi quotidianamente combatte attivamente il probizionismo, tramite autoproduzione volta al solo ed esclusivo consumo personale.
E’ necessaria, immediatamente, una vera e reale riforma normativa che tuteli l’autoproduzione personale di cannabis.
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