La notizia è apparsa questa mattina sul quotidiano locale Corriere di Bologna: “Sanzione da 258 euro e licenze a rischio revoca per tabaccai che vendono cannabis “light””.
In realtà la faccenda, alquanto strana, è avvenuta (per ora) solo in un tabaccaio, a Bologna appunto, che si è visto multare e minacciare di ritiro della licenza da parte della Direzione regionale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, in seguito alle sue ispezioni di routine,
Secondo l’articolo le motivazioni sarebbero le seguenti: «È vietato vendere prodotti surrogati del tabacco, come specificato dalla nostra direzione generale, in assenza di una disposizione esatta a livello nazionale».
«Per la vendita di tabacchi e liquido per sigarette elettroniche è necessario passare dal deposito fiscale locale, l’unico autorizzato a distribuire i lavorati da fumo tra i rivenditori. Tra questi prodotti, almeno per ora, non è ovviamente presente la cannabis».
Nonostante il prodotto finale sia venduto “ad uso tecnico”, sfruttando abilmente un paragrafo della nuova normativa 242/2016 sulla canapa ad uso industriale certificata U.E., questo non sembra bastare per l’ufficio di controllo dei monopoli per estromettere lo stesso dai prodotti che “hanno destinazione l’essere fumati”. Eppure era stato chiesto più volte dalla FIT un chiarimento per quanto riguardasse la vendita di questi prodotti, senza purtroppo risposta, e la stessa FIT aveva poi messo in guardia sulle eventuali ambiguità della legge.
Questo fatto non ci piace affatto, essendo, oltre che immotivato (anche se dobbiamo ammettere che la maggioranza dell’uso di questo prodotto è “l’esser fumato” NDR) da una legge che tecnicamente tutela l’uso tecnico (perdonateci il gioco di parole), anche relativamente pericoloso, in quanto segna il netto affacciarsi del monopolio sull’eventuale cessione di prodotti ad uso “d’esser fumati”.
Ci troviamo di fronte ad un bivio importante, dove la richiesta deve essere necessariamente univoca per mantenere libero il mercato, che andrebbe, a questo punto, inevitabilmente riformato da una nuova normativa specifica.
E tutto questo per quanto riguarda la canapa industriale certificata UE: per la riforma normativa totale sulla cannabis questa richiesta sotto forma di multa da parte dei monopoli potrebbe essere considerato un enorme passo indietro o, perlomeno, un segnale forte da tenere in considerazione di modo da evitare di incappare in un eventuale monopolio della cannabis, fatto tra l’altro già in azione in Italia a livello medico/terapeutico con il farmacoligopolio che detiene monopolio di produzione e distribuzione.
La paura che questo venga allargato al monopolio statale dei prodotti da fumo è reale, e va tenuta in considerazione e scacciata con tutte le forze.
Per ora il Tabaccaio avrà 30 giorni di tempo per presentare il (necessario) ricorso.
Dall’AAMS precisano: “Se dopo quattro contestazioni il prodotto sarà ancora in tabaccheria, la revoca della licenza diventerà automatica”.
Presidente Associazione No Profit FreeWeed Board
Mail: direzione@freeweed.it
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