Il Governo impugna la legge sulla Cannabis Terapeutica della Regione Campania

Il Consiglio dei ministri ha deciso in data odierna di impugnare la legge n.27 del 08/08/2016 che era stata adottata all’unanimità dal Consiglio regionale della Campania che autorizzava l’uso terapeutico della cannabis.

Il termine impugnazione (dal latino in pugnare, ‘combattere contro’), nel diritto, designa tanto l’atto giuridico con il quale un soggetto chiede al giudice di eliminare o modificare un determinato atto giuridico, quanto il procedimento che in tal modo viene avviato.

Secondo quanto si legge in una nota del Governo, la norma contenuta nel testo di legge che prevede anche «la promozione della ricerca e di azioni sperimentali prodromiche alla produzione da parte di soggetti autorizzati» contrasterebbe di fatto con i principi fondamentali in materia di tutela della salute, con conseguente violazione dell’articolo 117, terzo comma, della Costituzione.

Dunque si è giunti alla decisione del Consiglio del ministri di impugnare la norma riguardante la prescrizione di medicinali cannabinoidi, bloccarla e portarla davanti alla Corte Costituzionale.

La Campania sarebbe la decima regione italiana ad aver introdotto la possibilità di utilizzo medico di farmaci e preparati galenici cannabinoidi per finalità terapeutiche e di ricerca, per attenuare i sintomi di varie malattie quali nausea, dolori e spasmi muscolari legati a disturbi d’ansia, disturbi post-traumatici da stress, diabete, artrite reumatoide, sclerosi multipla, lesioni del midollo spinale, dolore cronico, effetti da chemioterapia e radioterapie a da Hiv.

 

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