Mentre le forze dell’ordine continuano la stretta contro lo spaccio di droga in tutta la terraferma veneziana, scuole comprese, proprio dalle aule ispezionate nei giorni scorsi si alza una voce di protesta, che ricorda all’amministrazione comunale e alle autorità come, limitandosi a portare avanti soltanto politiche repressive, il problema del consumo di stupefacenti tra i giovani difficilmente si potrà arginare: venerdì mattina, negli spazi esterni del liceo Stefanini, i ragazzi del collettivo scolastico hanno infatti esposto uno striscione piuttosto esplicativo, che urlava il loro “no alla cinofila nelle classi”.
«La soluzione non sono certamente i cani antidroga nei corridoi di un liceo», spiegano i rappresentanti degli studenti, echeggiando gli slogan appesi proprio sulle recinzioni che delimitano i lavori attorno all’istituto. «Questo copione, che si ripete puntuale ogni anno, si è già dimostrato fallimentare: ogni volta vengono sorpresi pochissimi ragazzi, che comunque reagiscono alla repressione riprendendo a spacciare ancora di più. Una valida alternativa sarebbe invece quella di portare avanti campagne di sensibilizzazione anche a proposito del proibizionismo e della liberalizzazione, spiegando cosa sono in realtà le droghe che arrivano fino a noi, come vengono “tagliate” utilizzando sostanze ancora più nocive e quali realtà umane vengano coinvolte nel traffico».
Guardando alla recente operazione che ha portato gli “agenti a quattro zampe” nei corridoi dello Stefanini, il parere degli studenti è ancora più critico: «hanno trovato un grammo nel giardino, hanno fatto un po’ di terrorismo, hanno seminato paura, ma nei prossimi giorni tutto tornerà come prima. Come collettivo Stefanini non crediamo alla repressione ma ad un lavoro giornaliero di aiuto a di ascolto ai ragazzi che vivono queste difficoltà».
Come Associazione FreeWeed ci uniamo all’appello del Collettivo Studentesco.
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