
Nel cuore della controversia sull’uso dei fondi dell’Unione Europea c’è un’apparente contraddizione: mentre l’UE si impegna a sostenere progetti ecologici, emerge che decine di milioni di euro destinati a promuovere le cosiddette “miniere verdi” finiscono nelle tasche di compagnie accusate di gravi danni ambientali. Questa rivelazione, proveniente da un’inchiesta condotta da Investigate Europe, ha sollevato interrogativi sulla congruenza tra l’obiettivo di promuovere pratiche industriali sostenibili e le decisioni effettive sui finanziamenti.
Fondi e Progetti Contraddittori
Dal 2014, l’UE ha erogato finanziamenti per 95 progetti di “miniere verdi” attraverso i programmi di ricerca Horizon 2020 e Horizon Europe, raggiungendo un totale di 667 milioni di euro. Tuttavia, secondo l’inchiesta, alcuni di questi finanziamenti sono finiti in aziende con precedenti di reati ambientali e inquinamento. Un caso emblematico è quello della compagnia mineraria Cobre Las Cruces SA. Nonostante fosse stata condannata nel 2016 per la contaminazione dell’acqua potabile e l’estrazione eccessiva di acqua, l’UE ha premiato l’azienda con 7,8 milioni di euro nel 2015-2016 per il progetto INTMET. L’obiettivo del progetto era quello di massimizzare il recupero dei metalli e minimizzare l’uso di energia e l’impatto ambientale.
Un’altra azienda coinvolta è la francese Eramet, che ha ricevuto 1,9 milioni di euro per quattro progetti Horizon. Tuttavia, Eramet è sotto accusa per danni ambientali legati allo sviluppo di Weda Bay, la più grande miniera di nichel del mondo, situata in Indonesia. Questi danni coinvolgono terre e foreste abitate dalle comunità indigene.
Riflessioni sulla Sostenibilità e la Responsabilità
L’uso controverso di fondi europei in progetti legati a compagnie con problemi ambientali solleva interrogativi fondamentali sulla coerenza delle politiche dell’UE. Mentre l’UE sostiene la transizione verso un’economia verde e sostenibile, la decisione di finanziare aziende accusate di gravi danni ambientali sembra contraddire questi sforzi. Questa situazione pone l’accento sulla necessità di una maggiore trasparenza, responsabilità e vigilanza nell’assegnazione dei finanziamenti per garantire che i fondi vengano utilizzati per promuovere realmente progetti ecocompatibili, evitando il sostegno a pratiche industriali che possono danneggiare l’ambiente e le comunità locali.
In un momento in cui la consapevolezza ambientale è al centro delle preoccupazioni globali, è essenziale che le istituzioni europee e gli organismi di finanziamento si assicurino che i fondi destinati a progetti “verdi” siano impiegati in modo etico e responsabile, contribuendo così effettivamente alla tutela dell’ambiente e al benessere delle persone.
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