
Questo mese il gruppo Ed Morse Automotive ha interrotto lo screening per i metaboliti della cannabis che veniva effettuato prima di offrire posizioni ai candidati per un lavoro nella loro azienda, come afferma Teddy Morse, presidente e amministratore delegato della società con oltre 1.200 dipendenti. Ed Morse Automotive Group continua a testare eventuale presenza di cocaina, eroina e altre sostanze illegali nelle urine dei potenziali dipendenti.
“Non sto permettendo l’uso di tutte le sostanze”, ha detto Morse in un’intervista. “Ma io non considero la cannabis come una sostanza pericolosa. Non penso che sia qualcosa per cui dovremmo testare i dipendenti”.
In mezzo a un’ondata di legalizzazione della cannabis a livello nazionale, alcuni datori di lavoro hanno ripensato le loro posizioni. Anche AutoNation, la catena con sede a Fort Lauderdale, ha rivelato lo scorso anno di aver sospeso silenziosamente i test per l’erba già qualche anno fa.
“Se risultavi positivo alla cannabis non avresti potuto unirti alla nostra compagnia”, ha detto a Bloomberg News l’amministratore delegato di AutoNation, Mike Jackson. “Ad un certo punto, abbiamo detto, ‘sai cosa? Tutto questo è sbagliato. ‘”
Intanto in Italia continua la folle demonizzazione, alla quale però il movimento antiproibizionista ha l’obbligo di opporsi fortemente ed in modo compatto.
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