Prendere le droghe seriamente! La dichiarazione di ENCOD alla 57a Sessione della Commissione Stupefacenti delle Nazioni Unite

ENCOD @ Commission on Narcotric Drugs - CND 57th Session, 3-5 december 2014

Vienna, Austria, 4 dicembre 2014. Nel corso della cinquantasettesima Sessione della Commissione stupefacenti delle Nazioni Unite, Janko Belin, membro del Comitato Direttivo ENCOD, ha presentato la seguente dichiarazione:

ENCOD @ Commission on Narcotric Drugs - CND 57th Session, 3-5 december 2014

CND 57th Session, 3-5 Dicembre 2014

Quando gli storici analizzeranno l’evoluzione delle politiche sulle droghe del 21° Secolo, ciò che li confonderà maggiormente sarà la seguente domanda: ”Che cosa ha impedito alla comunità internazionale, per così tanto tempo, di abolire le tre convenzioni internazionali sulle sostanze stupefacenti?” Per una maggioranza crescente dei cittadini del mondo, è ormai chiaro che la criminalizzazione delle sostanze che le persone hanno usato per secoli costituisca un errore storico che deve esser riparato al più presto. Il tentativo di risolvere questo problema con la polizia – nonostante esso sia un problema sociale –  rappresenta un fallimento totale. Questa è l’opinione pubblica “mainstream” che attraversa il globo terrestre.

La soluzione è semplice, chiara e brillante e viene attuata unilateralmente, mentre noi stiamo parlando, da alcuni Stati membri di questa Commissione, che vanno dal Portogallo al Canada: la regolamentazione da parte dei singoli Paesi. Il ritardo nella implementazione di questa soluzione, inevitabile, a livello internazionale sta avendo delle ripercussioni disastrose sulla sicurezza pubblica in tutto il mondo, ogni giorno. La violenza delle droghe illegali uccide un quarto di milione di persone l’anno: questa dimensione è peggiore del danno causato anche dalla più pericolosa delle droghe. Ciò causa che le leggi sono talmente inefficaci e controproducenti che le comunità del mondo non le sostengono più.

In questo momento, l’Uruguay e quattro stati degli Stati Uniti hanno votato la legalizzazione della cannabis e, prima della imminente UNGASS 2016, quel numero sarà cresciuto in maniera significativa: solo negli Stati Uniti, i sondaggi dimostrano come i cittadini voteranno per regolamentare la cannabis in almeno mezza dozzina di Stati. Il Presidente del Messico, Enrique Peña, ha dichiarato lo scorso mese che questo “effetto valanga” favorirà una ulteriore regolamentazione in America Latina.

Negli Stati e nelle Nazioni che hanno legalizzato la cannabis e/o hanno decriminalizzato le droghe, il crimine, la violenza e le percentuali di uso da parte dei giovani sono tutti calati, mentre l’introito fiscale è stato tolto dalle mani dei criminali.

L’ impeto che spinge verso il riesame delle politiche sulle droghe sta crescendo di anno in anno. Non si arresta. Questo, in effetti, è il motivo per cui si riunisce l’UNGASS 2016, su richiesta di tre Presidenti della America Latina.

Encod rappresenta la sezione europea International Coalition of NGO’s (ICN), istituita nel 1998, prooprio alla vigilia della precedente Sessione Speciale della Assemblea Generale delle Nazioni Unite: per grande fortuna, oggi siamo alla fine di quell’epoca inaugurata da questo organismo e segnata da un fantasioso (quanto improbabile) slogan: “Un mondo libero dalla droga, possiamo farcela!”.

Noi siamo una Coalizione mondiale di cittadini coinvolti e preoccupati dalle attuali politiche sulla droga. Noi siamo cittadini che si trovano nel fuoco incrociato della guerra alle droghe. Noi siamo diretti testimoni dei disastri sociali e sanitari che sono stati generati dagli sforzi fallimentari di sradicare le droghe dal mondo. Ognuno di noi (e chiunque altro senta queste parole), conosce qualcuno la cui vita sia stata influenzata negativamente NON dalle droghe, ma dalle leggi sulle droghe.

Le attuali (tre) Convenzioni delle Nazioni Unite sulle sostante stupefacenti costituiscono una camicia di forza per le politiche nazionali sulla droga: piuttosto che aiutare a facilitare un mondo più sano, queste convenzioni stimolano la corruzione, il crimine organizzato e gli interessi finanziari a servizio del riciclaggio di denaro sporco.

Quale potrebbe essere la soluzione? Abolire totalmente le tre Convenzioni, oppure ammendarle secondo le linee guida della Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO) rispetto alle politiche su tabacco ed alcool, per permettere alle singole Nazioni di adottare proprie politiche sulle droghe. Questa è l’unica strada ed è inevitabile. Un modo efficace per fare questo è stato proposto dalla ONG Law Enforcement Against Prohibition (LEAP), un gruppo che comprende migliaia di ex ed attuali agenti di polizia, agenti governativi ed altri agenti in difesa della legge che operano a livello mondiale.

Secondo Jan Eliasson, Vice Segretario Generale delle Nazioni Unite, l’obiettivo supremo della Alta Sessione delle Nazioni Unite consiste nell’assicurare una “partecipazione comprensiva, strutturata e significativa della società civile nella guida verso e nel contesto della UNGASS 2016 sulle droghe”. Per questi motivi, noi ci sentiamo incoraggiati dalle Nazioni Unite nel chiedere a tutti i governi di prepararsi alla UNGASS 2016 con la serietà con la quale essi si impegnerebbero per metter fine ad una grande guerra mondiale, che è esattamente ciò che la “war on drugs” rappresenta.

Per favore, prendete sul serio la prossima UNGASS: essa non deve assolutamente trasformarsi nell’ennesima “foto di gruppo”. Per favore, noi siamo stanchi di ascoltare slogan fini a se stessi, vogliamo sentire delle parole vere e, soprattutto, vedere delle azioni concrete. Per favore, occupatevi delle droghe seriamente!

Durante il prossimo anno, che precederà l’UNGASS 2016, noi chiediamo agli Stati membri di indire, ognuno nel proprio Paese, delle audizioni parlamentari (o altra equivalenza) sull’impatto sociale, sanitario ed economico delle politiche sulle droghe. Favorite la parecipazione delle persone che realmente conoscono il problema: giudici, medici, avvocati, operatori sanitari, amministratori delle carceri, ricercatori delle politiche sulle droghe ed economisti. Soprattutto, non dimenticate di includere la testimonianza di milioni di persone la cui vita è stata rovinata a causa della incarcerazione per delitti non violenti per droga oppure a causa della violenza causata dalla criminalizzazione del traffico di droga.

Sulla base dei risultati di queste audizioni, per favore, chiedete al vostro Parlamento (o al corrispondente Organismo Nazionale) di formulare una lista di raccomandazioni che il vostro paese presenterà a New York, che semplicemente possono essere: “abroghiamo le tre convenzioni” o “adottiamo le raccomandazioni della LEAP.”

Accettando questa sfida, voi farete il più grande bene possibile per le generazioni a venire. La storia ricorderà la UNGASS 2016 nel modo in cui vengono ricordati i grandi incontri di pace nel mondo, tale è l’importanza di adottare nuove leggi sulle droghe in sintonia con il senso comune e la ricerca. La scienza non mente, sta gridando: ”cambiate le leggi internazionali sulle droghe.”

Se questa sfida, invece, non verrà raccolta, il vostro Paese rischia di entrare a far parte di quella lista della vergogna a cui apparterranno quei Paesi che hanno negato caparbiamente di rilasciare il catenaccio di ferro delle Convenzioni delle Nazioni Unite, negando così ai propri cittadini il diritto fondamentale alla salute ed alla sicurezza.

In un mondo complicato, la soluzione delle politiche sulle droghe sono stranamente semplici. Evitiamo che i futuri storici continuino ancora a ridere della nostra intransigenza. Noi della Coalizione ENCOD siamo felici di continuare questa discussione. Anche la proposta della LEAP è ampiamente disponibile.

Grazie.

ENCOD – International Coalition for Just and Effective Drug Policies

FONTE: ENCOD.ORG – THE ENCOD CHALLENGE: TAKE DRUGS SERIOUSLY!

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