Subito dopo la conclusione dello studio che andremo ad analizzare e che è stato ripreso da più parti nel web, i ricercatori inizialmente avevano ipotizzato che la cannabis potesse inficiare la motivazione dei soggetti nella sfera lavorativa.
Questa ipotesi è stata però scartata quando i ricercatori hanno confrontato le persone che usavano cannabis con i soggetti del gruppo di controllo nello studio, entrambi quando non avevano assunto cannabis, concludendo che non vi era alcuna differenza nei livelli di motivazione.
Lo studio
Nel presente studio sono stati reclutati 57 volontari; nella prima parte dell’esperimento 17 soggetti che avevano utilizzato cannabis di tanto in tanto, inalavano vapori di cannabis o cannabis-placebo (vapore acqueo) in condizioni separate.
Subito dopo completavano un compito progettato per misurare la loro motivazione a guadagnare soldi.
In ogni prova i volontari potevano decidere se completare le attività a basso o alto sforzo per vincere diverse somme di denaro.
I primi risultati mostravano che le persone sotto l’effetto della cannabis erano significativamente meno propense a scegliere l’opzione ad alto sforzo.
Nella seconda parte dello studio però, 20 persone che usavano cannabis venivano abbinate a 20 partecipanti del gruppo di controllo che avevano riportato il medesimo pattern di consumo di altre sostanze (esclusa la cannabis).
I partecipanti non potevano consumare altre sostanze all’infuori del caffè e del tabacco nelle 12 h antecedenti lo studio e completavano lo stesso compito assegnato al gruppo della prima parte dello studio.
I risultati evidenziavano come non ci fossero differenze nella motivazione tra i volontari cannabis-users e il gruppo di controllo.
Quindi, analizzando nel dettaglio lo studio, sembrerebbe che l’utilizzo di cannabis a lungo termine non porterà necessariamente problemi di motivazione residui nella sfera lavorativa.
FONTE: PUBMED – StateOfMind
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