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Dopo due anni dalla prima autorizzazione arrivata dai ministri della Difesa e della Salute alla coltivazione “di stato”, finalmente dai primi giorni di ottobre arriverà nelle farmacie italiane la “medical cannabis di stato”.

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L’uso medico della cannabis è autorizzato dal 2007 dietro prescrizione medica, ma finora il fiore veniva importato dall’Olanda, con notevole dispendio di denaro e faticose trafile burocratiche. Siamo sicuri che questa situazione stia davvero terminando?

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La prima varietà di cannabis terapeutica prodotta dallo Stato italiano, coltivata a partire da 120 talee arrivate dal centro di ricerca Crea di Rovigo, si chiama FM 2 (Farmaceutico militare 2).

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Contiene due principi attivi: il 5-6% di Thc (tetraidrocannabinolo) e altrettanto di Cbd (cannabidiolo).

«In Gazzetta è previsto che la cannabis di Stato sia venduta alle farmacie a sei euro al grammo più due per le spese di spedizione», spiega il colonnello Antonio Medica, direttore dello Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare. Ma il prezzo finale verrà fissato dal ministero che dovrà stabilire anche il ricarico del farmacista. «Da parte nostra non c’è alcun guadagno, anzi: se saremo in grado di ottimizzare i processi produttivi, il prezzo potrebbe ancora scendere».

Fino a oggi tredici Regioni (Piemonte, Liguria, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia- Romagna, Toscana, Umbria, Abruzzo, Marche, Puglia, Basilicata e Sicilia) hanno adottato leggi o provvedimenti che disciplinano l’uso terapeutico di medicinali a base di cannabis. Ma solo in alcune di queste regioni l’erogazione è davvero a carico dei Servizi sanitari regionali.

Lo Stabilimento chimico farmaceutico militare fiorentino è un’azienda pubblica nata per fabbricare medicinali per le forze armate, poi passata a produrne anche per la popolazione civile.

La prossima tappa è sviluppare una nuova varietà di cannabis ad alto contenuto di Thc (12%) e senza Cbd perché ci sono medici che preferiscono così. Nelle serre la coltivazione è a ciclo continuo.

Dal seme al prodotto finito, il processo dura circa 90 giorni. «Possiamo arrivare a quattro raccolti l’anno – spiega il colonnello Medica -. Per ora l’importazione dall’Olanda continuerà, l’ingresso della cannabis di Stato sarà graduale. A pieno regime puntiamo a produrne 100 chilogrammi l’anno»

 

Siamo sicuri che questi dati siano reali e sufficienti a coprire un fabbisogno per i pazienti?

Con questi dati siamo sicuri che si potrà arrivare ad una reale distribuzione “garantita e gratuita” da parte del SSN per determinate patologie e/o per chi ne necessiti economicamente?

 

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