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Presentato a Viareggio (LU) negli scorsi giorni il libro “Dottor Cannabis” di Fabrizio Cinquini, pubblicato da Dissensi Edizioni.

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Davanti ad una Sala Petri gremita di persone, il giorno della presentazione, oltre all’autore del libro sono intervenuti anche Gianluca Ferrara (blogger per Il Fatto quotidiano e direttore editoriale di Dissensi) e Matteo Provvidenza (presidente di Versilcanapa, curatore del libro e autore della postfazione).

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foto 3Il libro tratta la rocambolesca storia del medico chirurgo versiliese che più volte si è autodenunciato per le proprie piantagioni di canapa coltivata allo scopo di donarla a pazienti con gravi patologie, dalla sclerosi multipla, al cancro. Per la sua battaglia antiproibizionista ha subito l’arresto e una condanna in primo grado per la famigerata Fini-Giovanardi, una legge successivamente dichiarata incostituzionale.

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Il dottor Cinquini non ha mai deciso di sottomettersi a tali ingiuste disposizioni legislative, continuando ad autodenunciarsi e perseverando a curare i suoi pazienti con la canapa pagando questa violazione legislativa con il carcere e gli arresti domiciliari.

La sua coraggiosa battaglia è prima di tutto una battaglia per la libertà d’autodeterminazione contro le grandi lobby medico farmaceutiche, che boicottano una pianta dalle immense potenzialità mediche riconosciute da millenni.

In Italia, Fabrizio Cinquini è diventato un punto di riferimento per il pensiero antiproibizionista, che mira all’approvazione di una legge che finalmente renda possibile l’autocoltivazione per fine terapeutico e ludico della canapa.

A questo link potete ascoltare una intervista a Fabrizio Cinquini: –> INTERVISTA <–

Dall’introduzione di Gianluca Ferrara:
Ricordo ancora con precisione la prima volta che lo incontrai. Con l’amico Matteo Provvidenza stavamo entrando nella dimora materna di Fabrizio a Forte dei Marmi, quando, percorrendo il vialetto d’ingresso pensai che Paese illiberale e ipocrita è il nostro. In quella casa, riflettevo mentre mi avvicinavo al cancello, è agli arresti domiciliari un medico di talento che è stato privato della propria libertà perché si è permesso di curare suoi pazienti con un prodotto che alla mafia dell’industria farmaceutica non conviene ancora che venga conosciuto per le sue proprietà. In quella casa, pensavo cogitabondo, è rinchiusa una persona perbene, mentre fuori, pascolano in libertà quei politici che, eseguendo le direttive delle lobby, hanno votato leggi liberticide. Leggi proibizioniste che in maniera di tossicodipendenza hanno garantito enormi introiti alle mafie e spezzato le vite di migliaia di ragazzi”.

Il libro sarà presentato anche nel mese di giugno al Terra Nuova Festival 2016, che si terrà a Villa Le Pianore a Camaiore (Lucca).
Vi lasciamo con l’intervista rilasciata da Fabrizio Cinquini durante l’edizione 2014 del sopracitato festival –>INTERVISTA <–

L’Associazione FreeWeed ringrazia in primis Fabrizio Cinquini per la perseveranza e la tenacia, in secundis, ringrazia Matteo Provvidenza per gli aggiornamenti, per il supporto e la stesura dell’articolo.

 

 

 

 

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Di Lisa Lizz

Ho 30 anni, vivo in provincia di Como ed è da 6 anni che faccio parte dell'Associazione FreeWeed Board. Leggo e studio quotidianamente riguardo la cannabis e più in particolare riguardo Diritti e Condotte ad esse connesse. Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo! (Gandhi)

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