
In Italia, l’adozione di decreti governativi spesso suscita controversie e, in alcuni casi, finisce per essere sospesa o smontata dai tribunali. Questo è accaduto recentemente con il governo presieduto da Meloni, che ha visto alcune delle sue decisioni giuridiche scontrarsi con le normative comunitarie. Uno degli ultimi episodi riguarda il controverso decreto del 7 agosto, che ha introdotto restrizioni nel commercio dei derivati della cannabis light, suscitando polemiche e proteste.
Il decreto, che ha reso più restrittive le norme per le “composizioni ad uso orale” di CBD, le ha inserite nell’elenco dei medicinali, impedendone il libero commercio. Tuttavia, questa decisione è stata oggetto di contestazioni da parte dell’Associazione Imprenditori Canapa Italia (ICI). L’ICI ha presentato un ricorso sostenendo che il governo non avesse chiesto un parere preventivo al Consiglio Superiore della Sanità e che avesse erroneamente equiparato il CBD a sostanze stupefacenti, andando contro le evidenze scientifiche e la giurisprudenza comunitaria.
Di recente, il Tribunale di Catania ha emesso una sentenza che non ha convalidato il trattenimento illegittimo di tre migranti in base a un decreto governativo, e oggi è stato il turno del Tar del Lazio di bloccare il decreto che equiparava i prodotti ad uso orale di CBD a sostanze stupefacenti. Di conseguenza, il decreto è stato sospeso almeno fino all’udienza del 24 ottobre, permettendo ai prodotti interessati di tornare regolarmente in vendita.
Tuttavia, nonostante questa decisione a favore degli imprenditori della cannabis light, l’industria ha subito danni significativi nel frattempo. I negozi di cannabidiolo sono stati soggetti a ispezioni, sequestri e denunce che hanno gravemente compromesso la loro capacità di continuare a operare. Alcuni riportano addirittura un calo del 50% del fatturato a causa di questo decreto e della comunicazione circostante.
L’esito finale di questa controversia sulla cannabis light in Italia rimane incerto. Mentre il decreto è stato temporaneamente bloccato, resta da vedere come evolveranno le questioni legali e quali saranno le decisioni definitive delle autorità. Gli imprenditori e gli appassionati della cannabis light attendono con ansia la fine di ottobre per avere una risposta definitiva su questa delicata questione. La situazione rimane in continuo sviluppo e continueremo a monitorare gli sviluppi futuri.