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Il Geniale Polledri, storico esponente della Lega ed assessore alla cultura del Comune di Piacenza fino all’ottobre scorso, con un passato da deputato e senatore, si è espresso stamane in una dichiarazione commentando il tragico incidente di sabato scorso dove un ragazzo alla guida sotto effetto di alcol e sostanze stupefacenti ha causato diversi feriti gravi.

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Nel commentare l’episodio il folkloristico esponente leghista ha espresso la sua avversione per l’accaduto scagliandosi esclusivamente contro la cannabis, strumentalizzando l’accaduto, dimenticando il ruolo dell’alcol nella vicenda e di altre eventuali sostanze e possibili distrazioni (l’ora tarda, stanchezza, casualità, sfortuna, manovra sbagliata).

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Partiamo dal principio.

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Noi, come Associazione FreeWeed insieme a migliaia, se non milioni, di consumatori e attivisti chiediamo la regolamentazione totale della cannabis. Con regole precise. Con alla base il diritto di coltivare ed usare cannabis per uso personale. Ma questo non significa che non vogliamo regole precise alla guida o nell’utilizzo di mezzi tecnici. Le regole servono, così come serve un rinnovamento del codice della strada ed una introduzione di test psicoattitudinali che determino o meno l’idoneità alla guida. Ed in caso di incidenti non vogliamo assolutamente che manchi la responsabilità penale o civile. Ci mancherebbe. Prima di tutto la responsabilità dell’individuo. Per questo ci battiamo: autodeterminazione, che comprende anche assumersi le proprie responsabilità.

E’ inutile, pertanto, dal nostro punto di vista, incentrare sempre le critiche sterili contro la legalizzazione della cannabis fissandosi sul dogma del “rischio stradale” inculcato dal Ministro dell’Interno Matteo Salvini e riproposto a vanvera ed a cascata da tutti gli esponenti correlati al partito leghista.

Tutto questo dimenticando che l’alcol è una delle prime ragioni di incidenti nel mondo. Nel mondo, non solo in Italia. Eppure il proibizionismo dell’alcol è stato superato brillantemente ed efficacemente. Ed aveva portato solo danni e problematiche ulteriori, senza limitare di un millimetro il consumo. Ed ora l’alcol è legale. E si può usare. E si viene perseguiti se, alla guida o in particolari situazioni sociali, si esce dai limiti tecnici e civili scelti e definiti in base a studi scientifici, non a sensazioni preelettorali.
La stessa identica normativa può essere applicata alla cannabis, tenendo sempre in considerazione i reali effetti alla guida analizzando studi di riviste scientifiche accreditate e svolgendo prove ed analisi tecniche, così come si è fatto per l’alcol. Inoltre la cannabis non viene nemmeno menzionata nel mondo tra le prime 100 cause di incidenti diretti,Ovviamente parliamo solo di cannabis. Così come è altrettanto ovvio che, a livello biochimico, il mescolamento di più sostanze porta livelli alteranti differenti e sconsigliati dall’educazione al consumo che promuoviamo da sempre.

Tornando al punto, perchè strumentalizzare un incidente, tra l’altro punito già penalmente, per spostare l’attenzione su di una sola sostanza quando è evidente dai rilevamenti sul posto delle Forze dell’Ordine almeno una compartecipazione del legalissimo alcol?

Davvero si è convinti che mantenendo la cannabis nelle mani lucrose delle narcomafie si possa evitarne l’uso? E’ questa la convinzione che aleggia e traspare dagli esponenti della Lega, ogni volta, ogni dichiarazione. Non sarebbe meglio una legge che tuteli davvero il consumatore, permettendone coltivazione ed uso personale in modo da estraniarli dal mercato narcomafioso e permettendone l’accesso ad un mercato legale con regole e controlli sanitari adeguati? Con strutture educative anzichè reclusive la nostra società crescerebbe meglio, più responsabile perchè informata. Con la legalità si potrebbero poi davvero contrastare le condotte illecite, come suggerito dal Ministro dell’Interno: chi non rispetterà la normativa verrà perseguito. Ci mancherebbe. Però deve essere una normativa sociale seria, non certo l’attuale legge di stampo repressivo e punitivo senza cognizione di causa.

E’ inutile utilizzare questi eventi in cui la cannabis è partecipe relativamente per avallare l’attuale sistema narcomafioso che gestisce la stessa cannabis; crediamo che queste dichiarazioni siano sostanzialmente lesive della tutela reale della nostra società e pertanto invitiamo ad una profonda riflessione sulla tematica, ad oggi affrontata dalle istituzioni con superficialità eccessiva, punitiva e senza alcun tipo di ragionamento preventivo o migliorativo.

Siamo vicini al ragazzo ed ai feriti, alle loro famiglie ed amici.

Con un percorso di legalità ed educazione sociale e civile siamo convinti che si possano prevenire maggiormente questi eventi piuttosto che con l’attuale sistema proibizionista.

Associazione FreeWeed Board 
Comitato Cannabis&Cultura Piacenza

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