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La scelta di consumare cannabis è un diritto personale inviolabile, questo ormai lo abbiamo enunciato talmente tante di quelle volte che abbiamo persino creato e realizzato da oltre un anno (e spedito al PARLAMENTO EUROPEO) la Carta dei Diritti delle Persone che usano e coltivano cannabis, nella quale spieghiamo al meglio tutto il discorso “diritti e libertà”, agganciandoci alla Costituzione Italiana (fa piacere che tante realtà stiano prendendo spunto da questo documento pur ovviamente senza citarlo, classicamente) ed ai diritti internazionali.

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Chiarito questo aspetto di partenza, e se non fosse chiaro vi rimandiamo all’intera lettura della Carta dei Diritti (qui il link: LINK), oggi vogliamo esprimere una considerazione sull’operato del Governo attuale carioca.

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Ok il contratto di governo. Ok nel senso che, nostro malgrado, ci tocca accettarlo come compromesso storico.

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MA a parte i provvedimenti in scaletta, alcuni interessanti altri confusi di cui nei vari forum sono ampiamente discutibili i meriti, in questi 5 anni si ha l’intenzione effettiva di fare qualcosa di serio a tutela degli oltre 6 MILIONI di consumatori che ci sono in Italia?

Si vuole fare qualcosa, che non sia la pagliacciata della repressione a scuola o delle pene aumentate, a tutela della società dall’invasione delle narcomafie e dal loro dominio?

Si vuole fare qualche passo verso i pazienti in modo innovativo o si prosegue sulla linea dettata dal PD del farmacoligopolio che lascia spesso i pazienti senza terapia ed ingrassa multinazionali discutibili?

Si vuole fare qualcosa o si continuerà per 5 lunghissimi anni a rimanere nel limbo del nulla della nostra normativa, ancorata al 1990?

MILLENOVECENTONOVANTA: 28 anni fa.

Dire di essere in “discontinuità con il passato” è facile, ma farlo è più difficile. E sarebbe indice di serietà politica.

Discontinuità?

Stesse repressioni, aumentate. Stesse regole mediche, aumentate le forniture. Stesso sistema legislativo, aumentate le pene.

Occorre passare dalle parole ai fatti, soprattutto su temi sociali di questo livello.

 

Il sistema attuale lascia le narcomafie ad arricchirsi, favorisce le multinazionali estere e lascia il consumatore allo sbando, il paziente diviene cliente della farmacia ed il cittadino paga tasse che vengono reinvestite in situazioni che non servono a fermare questi errori gravi dello Stato Italiano.

Un Governo che voglia definirsi del cambiamento non può ignorare questo discorso, nè accantonarlo dicendo “l’alleato non vuole”.

#LibertàPerLaCannabis

 

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6 pensiero su “Cari M5S-Lega, va bene il contratto di Governo, ma facciamo qualcosa a tutela dei consumatori di cannabis e dei cittadini dalle narcomafie?”

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