Cannabis Terapeutica: Potrà essere prescritta anche dal Medico di famiglia

Cannabis Terapeutica: Potrà essere prescritta anche dal Medico di famiglia
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Non sarà per tutti, ma per tutti quelli che ne hanno bisogno. Perfino con consegne a domicilio dalla farmacia dell’ospedale, dice Marco Remaschi, presidente della commissione Sanità in Regione. Di sicuro, la cannabis a scopo terapeutico presto in Toscana potrà essere prescritta anche dal medico di famiglia, a patto che lo specialista abbia predisposto per il paziente uno specifico “piano terapeutico”. Non ci sarà da aspettare molto: il tempo (15 giorni) che le modifiche alla legge regionale votate in commissione vengano ratificate dall’aula. E poi pubblicate. Un passo avanti enorme in una regione dove appena due anni fa un medico versiliese, Fabrizio Cinquini, è stato arrestato e condannato per aver coltivato e distribuito cannabis a scopo terapeutico.

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La Toscana produttrice di cannabis entro l’anno

La coltivazione, per i privati resta vietata. Ma entro marzo, la Toscana sarà la Regione in Italia con la legge più “progressista” in termini di cura a base di cannabinoidi. Già l’azienda universitaria ospedaliera pisana è un centro di riferimento in Italia per i pazienti con varie patologie: oggi ce ne sono circa 500 in cura all’Unità complessa di Terapia del dolore diretta dal dottor Paolo Poli. Inoltre, entro fine anno, la regione diventerà anche il produttore nazionale di cannabis a scopo terapeutico: da mesi è stato allertato l’Istituto chimico farmaceutico militare di Firenze. Ora sono in allestimento due serre per la coltivazione: la produzione minima annua dovrebbe essere di almeno 100 chili per l’Italia. Così, invece di continuare ad acquistare i farmaci in Olanda a prezzi elevati, l’Istituto sarà in grado di produrli per tutte le regioni. Con il consenso dell’Aifa, l’Agenzia Italiana del Farmaco e l’accordo dei ministeri della Difesa e della Sanità.

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Fabbisogno regionale di 5-6 chili l’anno

Di sicuro, l’Istituto produrrà il quantitativo necessario al fabbisogno regionale. Per il referente del dipartimento della Sanità, con 5-6 chili potrebbero essere soddisfatte le esigenze di 150-200 pazienti individuati in Toscana fra le persone affette dalle patologie da trattare con la cannabis: «Con questa sostanza – spiega l’assessore regionale alla Salute, Luigi Marroni – si possono trattate le patologie per le quali la letteratura scientifica assicura risultati positivi. I farmaci a base di cannabis non possono essere prescritti a tutti o nei casi nei quali l’efficacia non sia provata scientificamente».

Si curano i dolori da tumori e sclerosi multipla

In concreto – precisa Loredano Giorni, dal dipartimento di Sanità – i farmaci a base di cannabis risultano indicati nel trattamento di pazienti con tumori (affetti da dolore oncologico), sottoposti a chemioterapia e radioterapia; pazienti con dolore spastico, come i malati di sclerosi multipla e sla; pazienti con neuropatie, con dolori derivanti da compressione di nervi, ad esempio anche per schiacciamento di vertebre.

Cure gratuite

Malgrado i costi elevati, per residenti e domiciliati in Toscana la somministrazione dei farmaci è gratuita a patto che venga seguito il percorso indicato dalla Regione: il paziente si presenta a uno specialista, si sottopone a una visita in ambulatorio, o si fa ricoverare per accertamenti o si sottopone a esami in day hospital; in seguito agli accertamenti, lo specialista predispone un piano terapeutico con il quale il paziente può farsi fare la prescrizione dal medico di base e ritira la cura dalla farmacia dell’Asl di appartenenza; in assenza di piano terapeutico è lo stesso specialista a redigere la prescrizione con la quale il paziente ritira la cura alla farmacia dell’ospedale. Gli stessi farmaci, a pagamento (ma sempre dietro prescrizione di uno specialista) possono essere ritirati dalle farmacie private che li producono, quando sia il paziente a sollecitare una cura di questo tipo. Ovviamente il medico deve ritenerla adeguata alla patologia del paziente.

Regione “banca del farmaco”

«Con l’aggiornamento della legge regionale – sottolinea il consigliere del Pd,Enzo Brogi – si accederà in modo più rapido alle cure a base di cannabis. Finora, infatti, in media, occorrevano 3-4 mesi per ottenere questi farmaci acquistati in Olanda e in parte in Canada (alcuni spray). Ora, invece, la Regione è in grado di diventare la “banca del farmaco” sia grazie alla distribuzione diretta tramite farmacie ospedaliere, sia tramite la produzione della materia prima». Che, stando alla Regione, dovrebbe iniziare entro un mese, un mese e mezzo con una riduzione dei costi dei farmaci di almeno il 70-80%. «Grazie alla legge rivista – aggiunge Brogi – aumenterà anche la pubblicizzazione dei farmaci a base di cannabinoidi. Ai medici verrà inviata una circolare sull’impiego, in modo da ovviare a eventuali carenze di informazioni: così se i pazienti chiederanno la prescrizione si sentiranno dire no solo se la cannabis non è adatta alla patologia». Questa, almeno, è la speranza di Brogi. E dei pazienti affetti da glaucomi e dolori cronici di vario genere con piano terapeutico. Gli unici destinatari delle cure a base di cannabis. «Non per ragioni proibizionistiche – assicura la Regione – ma solo per assicurarci un impiego corretto di farmaci per i quali il passaggio alla dipendenza e a un uso illegale è molto rapido».

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