Amido di mais, grano, canapa e patate producono bio plastiche per telai e carene 100% ecologici.
Le automobili del futuro saranno “coperte” di foglie naturali e di fibre vegetali. Non e’ uno scherzo, o meglio, molte componenti delle nuove vetture da Terzo Millennio saranno “gioco forza” molto più “light” perché costruite con una tecnologia di stampaggio delle plastiche interne ed esterne che sfrutta “materie prime e seconde” tutte ecologiche!
Le più grandi case automobilistiche e di componentistica mondiali, sono da tempo in lotta, con la bilancia per “snellire” il peso dei futuri autoveicoli e per ridurre al massimo anche le dannosissime emissioni di CO2 nell’aria come impongono le nuove e severissime norme europee e internazionali.
La fibra di canapa ad esempio sarebbe una “materia prima” ad hoc! Molto robusta, duratura e quasi indistruttibile, usata da sempre per fabbricare tessuti e varia corderia (a riprova della eccezionali doti di robustezza, veniva usata per impermeabilizzare le navi, stretta tra un’asse e l’altro e ricoperta di pece, ndr), per le guarnizioni dei rubinetti e per sostituire la fibra di vetro, le cui polveri sono cancerogene da respirare.
Tra i vari possibili usi pratici delle fibre naturali: dall’amido di mais come delle patate, uno dei più interessanti per noi, riguarda la fabbricazione delle carrozzerie delle automobili. Nuovi materiali a base di canapa (naturalmente non le foglie e le inflorescenze che contengono il famigerato principio “attivo”, ma “estraendo” solamente le parti che servono a ricavarne fibre e resina, ndr) sono allo studio da anni in diversi paesi, anche se le loro caratteristiche strutturali non vengono comprensibilmente ancora rese di dominio pubblico.
Quando sarà possibile dire addio alle pesantissime e costosissime carrozzerie in acciaio e lamiera, avremo auto che peseranno la metà e molto più sicure in caso di incidente stradale. Precursore dei tempi e nei modi, fu la “buonanima” di Henry Ford con il suo avveniristico super carro per i primi anni del Novecento, chiamato “Hemp Body Car”, un’automobile, mai messa in vendita, interamente realizzata in fibre di canapa ed alimentata da etanolo (carburante 100% naturale che veniva raffinato dai semi della pianta multiuso, ndr).
I primi componenti, già disponibili per le principali case costruttrici, sono dei leggerissimi pannelli porta realizzati con tecnologia “CHyM” Compression Hybrid Molding (letterale dall’inglese: stampaggio a compressione ibrida, ndr) che unendo le fibre vegetali alle resine ad alta resistenza fanno acquisire al “pezzo” unico, una rigidità superiore del 30% e un peso inferiore del 40%. Scusate se e’ poco!
Grazie al rivoluzionario sistema di produzione e stampaggio, che affiancherà le altre tecnologie del “campo”, con le bioplastiche si sta aprendo un orizzonte “applicativo” sempre più vasto e totalmente inaspettato per le mini e le super car! Utilizzando come materia di base l’amido di mais, il grano, la tapioca e le patate si possono infatti produrre plastiche ecologiche adattabili alle diverse parti del veicolo. Un prototipo da competizione, costruito da ricercatori inglesi mesi fa, aveva già dimostrato la possibilità di impiegare, udite udite, delle carote per realizzare il volante e delle patate per fabbricare i pannelli costituenti la leggerissima ma robustissima carrozzeria.
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Documento tratto ed elaborato attraverso licenza Creative Commons
Autore non dicharato, articolo originale – scuolaguida.it
Nella foto l’auto Kestrel, la nuova hemp car nata in Canada
Foto con articolo originale – truthonpot.com
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