Riportiamo dal sito ufficiale di Dolcevita Magazine una notizia finalmente positiva sulla situazione processuale italiana e la cannabis.
Un trentenne residente in provincia di Bari era stato arrestato per il possesso di quasi 60 grammi di cannabis, ma è stato assolto dal giudice di Bari nonostante l’accusa avesse chiesto una condanna a un anno e e quattro mesi di reclusione, poichè l’imputato ha dimostrato al giudice di fumare erba in ossequio ai precetti della propria fede religiosa, il rastafarianesimo.
Una sentenza innovativa e che potrebbe aprire una breccia nella giurisprudenza, come la definisce Dolcevita e ci uniamo a questa definizione.
Al processo l’avvocato ha saputo spiegare, evidentemente in modo esauriente, le motivazioni spirituali del consumo di cannabis da parte del proprio assistito: «la fede religiosa del rastafarianesimo – ha spiegato – contiene fra i suoi precetti l’utilizzo di marijuana come erba medicinale, ma anche come erba meditativa, apportatrice di saggezza, ausilio alla preghiera».
Secondo quanto riferito dai media pugliesi l’imputato aveva anche allestito in casa una stanza per la meditazione e la preghiera, con un giradischi con il quale ascolta la musica rastafariana e dove fuma per meditare.
Purtroppo come conclude l’articolo sul sito di Dolcevita occorre attendere le motivazioni della sentenza ed ugualmente ricordare che l’assoluzione probabilmente sarebbe avvenuta ugualmente per via del quantitativo esiguo di sostanza destinato chiaramente ad un uso personale.
FONTE: DOLCEVITA MAGAZINE ONLINE
340 Visualizzazione Totali, 1 Visualizzazioni di Oggi
No responses yet