Riceviamo una dolorosa segnalazione, e la riportiamo, unendoci al disagio ed all’indignazione provocati da questa notizia.
Il proibizionismo di ignoranza colpisce ancora, succede in Liguria: un amico si reca a prendere “da uno dei tanti pusher” della zona 5 grammi di erba per il suo uso personale, per il weekend, nessuna rivendita, nessuna distribuzione secondaria.
Dopo lo “scambio” ed un paio di km in auto.. un’altra auto con due agenti in borghese gli taglia la strada; scendono puntando le pistole contro la macchina.
Lui in auto con moglie e due figlie una di 2 mesi una di 1 anno e mezzo; portano tutti in caserma, smontano auto.
Tutto questo per trovare i soli 5 grammi, da consumatore.
Hanno addirittura fatto spogliare la coppia ed hanno controllato persino nei pannolini delle bimbe.
Cosa significa questa persecuzione laddove l’appostamento sembra evidentemente lasciar perdere “lo spacciatore” e perseguire il più facilmente colpibile consumatore finale?
Dato che la normativa in vigore depenalizza l’uso personale, dove crede il nostro Stato che il consumatore vada a procurarsi la cannabis per uso personale, dato che la stessa normativa rende illecita e penalmente rilevante la coltivazione ad uso personale?
Quando finiranno queste contraddizioni?
Occorre immediatamente premere per una riforma normativa che parta dal diritto basilare di ciascuno di autoprodurre la propria cannabis per la quale farà un uso esclusivamente personale, in modo da evitare di accanirsi contro i consumatori e finalmente toglierli da questo circolo vizioso che penalizza solo loro stessi, che andrebbero invece tutelati e protetti dalla criminalità, al posto che coinvolti e puniti.
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