Qualche settimana fa, dopo mesi di silenzio, si è svolta una riunione ristretta dell’ “Intergruppo parlamentare per la legalizzazione della cannabis“, il 23 marzo, per fare il punto della situazione sulle possibilità ed i percorsi della proposta di legge, lo abbiamo ascoltato al programma radiofonico Non Solo Skunk.
Daniele Farina, Deputato Sel e relatore presso la Commissione Giustizia della Camera dei Deputati, oltre che Membro dell’Intergruppo, è giunto ad alcune conclusioni che riportiamo, in quanto, ad oggi, sono l’unico aggiornamento disponibile:
– “Si denota una assurda resistenza nel portare avanti questo disegno di legge, specificando che queste “battaglie” (di resistenza) vengono portate avanti da alcune forze politiche contrarie”;
– “Dall’incontro del 23 marzo si è arrivati ad una calendarizzazione in aula per la fine di Giugno 2016.”;
– “La calendarizzazione e quindi la relativa discussione del Disegno di Legge da parte del Parlamento avverrà comunque, in ogni caso, anche se le Commissioni (Giustizia e Affari Sociali) non avranno ancora terminato il loro lavoro in audizione”. (ricordiamo che le audizioni sono bloccate da oltre 2 mesi);
– “Tutto questo ritardo perché nelle commissioni, in particolare nella commissione Affari Sociali, si percepisce la non voglia di discussione”, “Nella Commissione Affari sociali c’è il freno a meno tirato con il tentativo di non arrivare mai alla discussione”.
L’Associazione FreeWeed è pronta a portare nelle audizioni ed insistere con la pressione sociale sulle tematiche e le puntualizzazioni che da sempre portiamo avanti sul testo di legge:
- Per la coltivazione individuale entro i limiti di legge, escludere qualsiasi obbligo di comunicare generalità e luoghi di coltivazione, affinché non venga limitato oppure compromesso il Diritto soggettivo di costruire liberamente e difendere la propria sfera privata, nonché per evitare che tale obbligo possa divenire uno strumento coercitivo in caso di successivi mutamenti normativi.
- Per i Cannabis Social Club, escludere la promulgazione di qualsiasi normativa supplementare e/o alternativa rispetto a quanto già previsto ai sensi del Codice Civile sulla disciplina delle Associazioni, affinché non venga limitato oppure compromesso il Diritto dei consumatori di cannabis di associarsi liberamente, senza autorizzazione, per fini che non sono vietati ai singoli dalla legge penale.
- Adeguare subito il Codice del Lavoro e il Codice Stradale a una nuova concezione del consumo di cannabis, introducendo test più precisi, in grado di attestare l’effettiva capacità di lavorare/guidare all’atto della verifica, senza più punire l’uso pregresso in assenza di effetti psicoattivi.
Pertanto esortiamo i parlamentari, davvero interessati, ad una riforma normativa degna di questo nome a riconoscere innanzitutto la PIENA LICEITÀ della coltivazione individuale di cannabis, nel numero di piante ritenuto da loro più idoneo, ma senza trascendere da queste 3 richieste fondamentali.
Ho 30 anni, vivo in provincia di Como ed è da 6 anni che faccio parte dell’Associazione FreeWeed Board. Leggo e studio quotidianamente riguardo la cannabis e più in particolare riguardo Diritti e Condotte ad esse connesse. Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo! (Gandhi)
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Bella proposta la vostra 🙂