
Si tratta di un progetto che ha finalità didattiche e si prefigge di riprodurre la filiera tradizionale della lavorazione della canapa in Canavese. Dallo scorso anno infatti , grazie al GAL, è stato possibile il rifacimento dei pesanti magli in legno di castagno del vecchio mulino che, mossi dall’acqua, servivano alla battitura della canapa.
La coltivazione, che interessa un piccolo appezzamento di circa 700 mq, sarà documentata nelle diverse fasi di lavorazione, fino alla raccolta con falci manuali. Il successivo processo di macerazione avverrà nel Comune di Alice, presso le strutture a ciò dedicate ed ancora esistenti nella cascina Meria, vicino al lago, in collaborazione con l’azienda di fitodetrgenza Brillor.
Una volta che il processo di macerazione sarà terminato, la canapa tornerà a Vidracco per la battitura al mulino. Se tutte le fasi saranno svolte correttamente si otterranno delle fibre che potranno essere intrecciare per realizzare cordami e magari anche filate.
Tutto il processo sarà filmato e documentato, per realizzare un video promozionale, che servirà a proporre un laboratorio nelle scuole dal titolo “come si lavorava la canapa in Canavese”.
Il Comune è aiutato in questo progetto da cittadini volontari, che parteciperanno anche alla gestione dei futuri laboratori. “Si ringrazia – afferma l’Amministrazione – per il supporto l’imprenditore agricolo Vincenzo Rolfo, tra i primi a tornare a seminare la canapa.
L’obiettivo è recuperare e far rivivere una lavorazione una volta così tipica da dare il nome al territorio che ci ospita e tramandarne la conoscenza alle giovani generazioni, prima che vada completamente perduta.”
Fonte: www.obiettivonews.it