2018: Quando per la Stampa Italiana la Gorilla Glue diventa la “nuova super Cannabis”

Secondo la Stampa Italiana (da nessuno smentita) si sta diffondendo in questi giorni una “nuova super cannabis”: la Gorilla Glue, con THC “addirittura” al 24%. (Forse si dimenticano del Bedrocan stesso, per citarne uno, che si avvicinava molto a questi valori, anche toccandoli in alcuni fiori NDR).

Cosi viene definita dal quotidiano Il Secolo XIX:

“uno stupefacente resinoso, quasi una colla, prodotto dalla lavorazione dell’infiorescenza della canapa e con thc molto più potente. Droga subdola perché con un solo “spinello” può indurre sonnolenza o pericolosi stati di euforia come gli stupefacenti a base di anfetamine.”

Un livello di disinformazione terrificante, assurdo, ed impunito, come sempre in Italia.

Il THC elevato di questo ceppo (ma in generale) non porta assolutamente “pericolosi stati di euforia”, al massimo ottimo stato di tranquillità e di sviluppo creativo e di apertura mentale; poi certo, per alcuni soggetti l’effetto successivo può essere quello di “sonnolenza”, ma non certo improvvisa e soprattutto non negativa, ma completamente benefica e ristoratrice.

Andiamo a vedere meglio di che cosa parla, tra l’altro, il quotidiano.

La Gorilla Glue non è affatto una “nuova super cannabis”: il nome di questo premiato ceppo potrebbe derivare dalla vischiosità dei suoi tricomi, e dalla sua tendenza ad ‘incollare’ le cesoie durante il processo di taglio, ma per ironia della sorte è venuto al mondo per caso, e per merito della frustrazione di un coltivatore – Joesy Whales – che ha gettato i semi originali dopo che la sua prima piantagione è diventata ermafrodita rovinando tutto il suo raccolto.

Fortunatamente per noi, il suo amico Marrdog ha salvato un paio esemplari da quel primo lotto e un anno dopo, coltivandoli da sé, saltarono fuori quattro fenotipi, e il #4 fu giudicato il migliore.

Così, il GG #4 venne salvato dal baratro ed è stato commercializzato vincendo premi e aggiudicandosi una serie di ammiratori.

I riconoscimenti del Gorilla Glue #4 includono il primo posto sia nella Michigan che alla Los Angeles Cannabis Cup già nel 2014, così come la High Times Jamaican World Cup.

 

L’ennesima disinformazione nazionale senza alcun tipo di verifica: forse il giornalismo dovrebbe essere di chi vuole informare correttamente e non di chi ha un tesserino e può diffondere qualsiasi notizia, anche avulsa dalla realtà, senza alcun tipo di ripercussione.

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